|
pagina 2 - MEDICINA | |||
Medicina
antiaging l'importante ruolo del curcumin |
||||
di
Enza Bruno con la collaborazione del prof. Mario Barbagallo ordinario della cattedra di Geriatria dell'Università di Palermo |
||||
Conoscere la nostra vera età, l'età biologica, identificare quali sono i distretti del nostro organismo (cerebrale, immunitario, cardiovascolare, cutaneo, ecc...) più colpiti dal fenomeno dall'invecchiamento può aiutare a cercare il cosiddetto elisir di lunga vita, o più razionalmente ci aiuta a prevenire i danni cellulari e a curare i settori del nostro corpo danneggiati al fine di migliorarne l'efficienza psico-fisica. Rallentare l'invecchiamento vuol dire mantenere "giovani" il corpo e la mente e ridurre il rischio di malattie. La dieta, come tutti sappiamo, ha il maggior ruolo nella modulazione del rischio di sviluppo di gravi malattie e del cancro, questo oggi è documentato da centinaia di studi epidemiologici. I fattori genetici e ambientali nel processo di invecchiamento incidono in maniera differente a seconda dell'età anagrafica: a vent'anni infatti i geni agiscono per l'80 per cento mentre l'ambiente per il 20 per cento, mente a ottant’anni questi dati si capovolgono. Quindi nutrirsi correttamente, oltre a usare alimenti e farmaci mirati, ci possono aiutare ad invecchiare in salute. L'invecchiamento è caratterizzato da uno stato proinfiammatorio che contribuisce all'insorgenza di malattie correlate all'età, quindi una longevità di successo sembra essere correlata al buon funzionamento del sistema immunitario e della risposta a questo stato-proinfiammatorio. L'infiammazione può ricoprire un ruolo cruciale nella maggior parte delle malattie disabilitanti associate all'età, compresi l’Alzheimer e il cancro. Malattie metaboliche, come il diabete, l'arteriosclerosi, l'ipertensione, l'infarto possono portare un una morte prematura del paziente soprattutto se obeso e se adotta uno stile di vita inadeguato. I lavori sedentari, lo stress quotidiano, la predisposizione genetica a malattie cardio-vascolari o metaboliche, il fumo di sigaretta e una cattiva alimentazione sono le premesse giuste per ammalarsi presto e invecchiare male rischiando una morte prematura. Età e disordini metabolici, integrazione fra stress e risposte infiammatorie può spesso innescare meccanismi anche molto pericolosi come le lesioni cancerose. Gli ultimi studi hanno però evidenziato che la curcumin è una componente fenolica della pianta del curcuma usata per fare il curry, pianta aromatica molto usata nei Paesi orientali e da noi ancora pressocchè sconosciuta. Dalle ultime ricerche è emerso che si tratta di un potente antinfiammatorio e un potentissimo antiossidante. Esso ha le stesse peculiarità dell'aspirina senza le controindicazioni gastriche del farmaco. Il nome curcuma deriva dalla parola araba "kurkum" che significa "giallo". Probabilmente si riferisce al colore giallo intenso caratteristico del rizoma del "vero turmeric" che è particolarmente impiegato per usi culinari e medicinali. Il componente attivo del "turmeric" è rappresentato dal curcumin (costituisce,in genere, il 2-5% della spezia) e dai curcuminoidi (composti polifenolici responsabili del colore giallo).Importanti studi statistici hanno evidenziato che il popolo indiano che adopera il curcumin tutti giorni come spezia della propria cucina ha una bassissima incidenza di malattie come l'alzheimer e di tutte le malattie tipiche della vecchiaia. La curcumina, infatti, inibisce la formazione di placche cerebrali, spesso causa di demenza senile o di patologie correlate. Questo alimento-farmaco potrebbe aprire nuovissime frontiere nella cura e nella prevenzione dei tumori e delle ischemie cerebrali in quanto la sua capacità polifenolica e antiossidante permetterebbe ai tessuti di rigenerarsi reagendo all'attacco infiammatorio. Anche nei casi di cancro acclamato potrebbe servire a inibire eventuali metastasi che per molti tipi di cancro sono purtroppo inevitabili. Individuare i processi infiammatori vuol dire cu-rarli dando la possibilità alle nostre cellule di rigenerarsi senza innescare meccanismi degenerativi, di conseguenza prevenire che i nostri tessuti invecchino, o peggio che si inneschino meccanismi pericolosissimi come il cancro. Vivere a lungo non basta bisogna vivere bene e con tutti i nostri organi efficienti e spesso oggi la qualità della vita dei nostri anziani non è quella che noi vorremmo che fosse; aiutiamoli a conoscersi e a curarsi tutta la vita per vivere in armonia con se stessi fino alla fine. Invecchiare lentamente e bene permette di godere della massima efficienza fino in tarda età e quindi di assaporare la vita fino in fondo. |
||||
|