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Sanità: nasce in Sicilia la rete delle fattorie sociali | ||||
Fonte: Ufficio stampa Presidenza della Regione Siciliana | ||||
Le fattorie sociali come strumento di contrasto all'obesità infantile, come supporto a percorsi terapeutico - riabilitativi o come strumento per favorire l'inserimento lavorativo e l'inclusione sociale: è questa l'idea a cui sta lavorando l'assessorato regionale alla Sanità che vuole sfruttare l'esperienza già maturata in questo campo in tre comuni siciliani, Scordia, Lentini ed Acireale. L'obiettivo è quello di estendere l'iniziativa ad altre province siciliane, creando in Sicilia una vera e propria rete di fattorie sociali che si è costituita con l'adesione di venti aziende. La fattoria sociale è un'impresa agricola economicamente e finanziariamente sostenibile che svolge l'attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, assistenziali, educativi, formativi ed occupazionali a vantaggio di soggetti deboli, in collaborazione con istituzioni pubbliche e con il mondo del terzo settore. Di biofattorie didattiche e di fattorie sociali si è parlato all'assessorato regionale alla Sanità nel corso di un incontro dal titolo "Promozione della salute ed inclusione sociale" "al quale hanno partecipato i rappresentanti dell'Aies Sicilia (associazione italiana educazione sanitaria), del Cnca Sicilia (coordinamento nazionale delle comunità d'accoglienza), dell'Aiab (associazione italiana agricoltura biologica) e quelli di alcune associazioni di genitori di persone diversamente abili. "Abbiamo l'ambizioso obiettivo - ha detto il dirigente generale del dipartimento attività sanitarie, Antonella Bullara - di moltiplicare queste esperienze e di promuovere la cultura delle aziende biologiche. Collaboreremo con le Asp per stimolare la crescita di questa rete che potrà dare nel tempo frutti importanti". "Il progetto - ha aggiunto Salvo Cacciola, presidente regionale dell'Aies - intende rispondere anche alla necessità di un’adeguata educazione alimentare, rivolta soprattutto ai giovani, in considerazione degli allarmanti dati sull'obesità infantile che sono emersi nel corso dell'ultimo rapporto del Ministero della salute”. |
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