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pagina 1 - EDITORIALE | |||
HO VISTO... | ||||
di Michele Guccione - micheleguccione@nellattesa.it | ||||
Ho visto negozi chiudersi e ricche donne lasciare a terra i sacchetti dello shopping, al passaggio di una lunga e partecipata processione della Madonna di Fatima che ha attraversato fra due ali di folla attonita e stupita la via principale della Capitale italiana del consumismo. Le ricche signore si sono immesse nella processione, seguite da giovani bulli e discotecari che senza vergogna hanno intonato i vecchi canti mariani che da ragazzi si imparavano in parrocchia. Ho visto ricche coppie sciogliere la quotidiana finzione al suono di quelle litanie, e abbracciate e in lacrime ricordare le pene che affliggono ogni famiglia, anche la più benestante (un figlio drogato o che ha abbandonato la casa, una figlia in preda a cattive compagnie, un familiare affetto da male incurabile, ecc.). Ho visto pregare mano nella mano ricchi avvocati e portieri d'albergo, sacerdoti e comunisti, simpatizzanti di destra ed extracomunitari. Ho visto un giovane colpito da infezione ossea, con la gamba scarnificata fino all'osso e condannato ad amputazione e a morte certa, salvato nottetempo dal solito Girolamo Calsabianca dell'Anio che lo ha caricato su un volo speciale e lo ha fatto curare in un centro specializzato al Nord. Ho visto altre persone affette dalla stessa malattia, morire perchè non hanno avuto la fortuna di rivolgersi all'Anio. Ho visto ordinare tonnellate di cibarie prelibate per imbandire le mense natalizie, e ho visto i furgoni di fratel Biagio Conte portare di notte una tazza di brodo caldo ai barboni che dormono sotto il cielo gelido in zona Fiera. Ho visto i giovani di Brancaccio e dello Zen riscattarsi dalla prepotenza mafiosa, i primi a teatro e i secondi a scuola, dimostrando che è ancora possibile una società sana e fatta di valori onesti, non contaminata da corruzione, sporcizia, violenza. No, non ho sognato. Queste cose le ho viste davvero. Sono "miracoli" di Natale. Fino a quando ci sarà qualcuno capace di commuoversi e di aprire la porta alle emozioni, sarà più facile guarire nel corpo e nello spirito. |
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