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Ridare il sorriso ai bambini malati | |||
di Michele Guccione - e-mail | |||
Ci stiamo occupando di "isole felici" del sistema sanitario: il reparto per i bambini oncologici dell'ospedale Di Cristina, dotato di una sala multimediale che mette in contatto i piccoli ricoverati lungodegenti col resto del mondo; i reparti per i bambini diabetici, fra cui quello dell'ospedale di Partinico. Entrambi accomunati da una "nota stonata": non sono nati perché la loro importanza era stata programmata dalla pubblica amministrazione, come esigenza dei cittadini bisognosi di assistenza; sono spinti dall'insistenza e dalle pressioni dei genitori dei piccoli pazienti, che si sono riuniti in associazioni e hanno chiesto che dentro gli ospedali pubblici ci fossero strutture mediche in grado di affrontare le gravissime patologie di bambini inermi. Nel caso dell'Aslti i genitori si tassano per dotare il reparto di Oncologia pediatrica di attrezzature e per pagare le figure professionali di supporto. L'associazione dei bambini diabetici raccoglie fondi per finanziare la ricerca di una cura per i loro figli. I genitori che vivono un dramma familiare pagano il funzionamento della sanità sperando che possa dare ai loro figli una speranza di guarigione. Ci vergogniamo, noi, al posto di quegli amministratori pubblici che permettono che ciò accada. Sì, è vero, c'è bisogno di tagliare la spesa sanitaria. Ma quando la Regione rimborsa ben 10 mila euro per l'amputazione di una gamba e invece toglie le convenzioni per l'ecodoppler (50 euro) ai reparti privati di angiologia che facendo prevenzione evitano che il paziente arrivi a doversi amputare l'arto, o nega loro 3.000 euro per terapie alternative al taglio, ci rendiamo conto che chi calcola i criteri di rimborso dovrebbe rivedere la propria visione dell'assistenza sanitaria. Di fronte a bambini con gravi sofferenze è il caso di ridurre i ricchi rimborsi a quelle prestazioni dove si largheggia, e ricavare qualcosa da destinare a reparti di frontiera che sono fiori all'occhiello e che hanno l'enorme valore morale di restituire ai bambini ciò che di più puro è nella loro natura: il sorriso e la fede nel futuro. |
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