|
pagina 2 - PUNTI DI VISTA | |||
Le tanto amate suocere | ||||
di Diego Fabra - diego@fabra.biz | ||||
Una mia paziente raccontava un fatto curioso, ma emblematico: ogni volta che la suocera decideva di farle una visita a casa, per lei era come dover superare un esame!... Così, parlando del più e del meno, tra un consiglio e l'altro, si aggirava, in modo apparentemente innocuo, registrando nella fervida ed efficientissima mente ogni possibile appunto da fare: la caffettiera con la guarnizione gonfia, le padelle rigate, il frigo in disordine, i cattivi odori degli scarichi, i lampadari da pulire… "Oh! povero figlio mio! in che mani è finito!..". Il rapporto tra suocera e nuora è molto spesso conflittuale. S'innesta in esso l'eterno scontro tra due tipi di amore, entrambi degni di considerazione: quello della madre, nato dalle viscere (che, poi, si sviluppa sotto lo sguardo compiaciuto e preoccupato della genitrice), e quello del coniuge, che pure fisico è, nascendo da un'attrazione. L'amore dei coniugi unisce visceralmente, si, ma nella distinzione, in modo da attrarre. E' l'amore che coinvolge i sessi, un amore che vuole costruire e, sovente, formare nuove vite. A volte può indurre all'esclusività, al possesso, ma nella sua natura prevede la generosità di entrambi. Ed è proprio questo l'elemento su cui riflettere. In generale, l'amore materno è indicato come il simbolo della generosità e dell'abnegazione, ma "unilaterale". La mamma, infatti, comprende sempre e sempre si dà, disponibile al perdono, anche quando non viene ricambiato. Il venire a contatto con un altro tipo d'amore, per sua natura necessariamente bilaterale e scambievole, può indurre alla critica e all'incomprensione. |
progetto e realizzazione edizioni associazione nell'attesa - © tutti i diritti riservati |