anno 5 - n. 1 del 4 gennaio 2010

sommario

PRIMA
- PUNTI DI VISTA
Riflessioni del giorno dopo (di Diego Fabra)

pag. 2: POLITICA DELLA SALUTE
-
Il medico di famiglia regista del sistema terapeutico (Fonte: Ufficio stampa Cittadinanzattiva Onlus)

pag. 3: SOLIDARIETA'
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Una donazione ai bambini assistiti dall'Albero della Vita è il modo migliore per iniziare l’anno nuovo (di Mariella Falzone)

pag. 4:  SPECIALE
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Cappellino: "La salute è un fatto di qualità, non di listino" (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5: SPECIALE
- Cappellino & Cappellino: una struttura di qualità certificata ISO (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 6: SALUTE E LAVORO
-
Tra Inail e Regione Siciliana un protocollo per la tutela della salute e della sicurezza del lavoro in Sicilia (Fonte: Funzione Comunicazione dell'Inail Sicilia)
- Annunci immobiliari

pag. 7: SERVIZI
-
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- Consigliati

pagina 2 - POLITICA DELLA SALUTE
Il medico di famiglia regista del sistema terapeutico
Fonte: Ufficio stampa Cittadinanzattiva Onlus - www.cittadinanzattivasicilia.it

Il contesto regionale siciliano delle cure negli ultimi anni ha costantemente orientato il cittadino a ricorrere all'ospedale per la risoluzione di qualsiasi problema di salute, dal più importante a quello più facilmente gestibile. Si tratta di un fenomeno culturale radicato nella domanda di assistenza che coinvolge il cittadino, talvolta agevolato da un'offerta sanitaria indirizzata a ricercare risposte diagnostiche nella rete ospedaliera e a carico dello specialista. Su questi temi era incentrata la conferenza stampa di presentazione del convegno "La centralità del cittadino e le cure", (che avrà luogo il 25 gennaio prossimo) e che intende nascere con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario, che dovranno esprimere il loro parere in un consesso socio-sanitario univoco e orientato alla programmazione.

Secondo l'assessore alla Sanità Massimo Russo il percorso di cambiamento è già stato avviato e ribadisce: "Abbiamo disegnato il nuovo sistema sanitario siciliano guardando all´esclusivo interesse del cittadino che non solo va curato, ma deve anche essere preso in cura. La legge di riforma, apprezzata a livello nazionale, è la più concreta testimonianza di come la Sicilia abbia intrapreso un percorso virtuoso. Accanto al doveroso potenziamento dei servizi territoriali, con l´offerta di servizi più capillari e di maggiore qualità, abbiamo inserito alcuni concetti di grande civiltà, come il rispetto del decoro ambientale e, più in generale, il soddisfacimento dei bisogni dei pazienti verso i quali deve essere indirizzato ogni sforzo del sistema sanitario". 

Il volto della sanità siciliana si proietta verso un cambiamento culturale per i cittadini, per i medici e per tutti gli operatori che sono coinvolti nella complessa transazione di domanda e offerta di salute. Per Russo è inequivocabile l'inversione di tendenza: "In meno di un anno e mezzo sono stati raggiunti risultati straordinari, ma, per far sì che la riforma riesca a raggiungere in pieno i suoi ambiziosi obiettivi, è necessario il quotidiano contributo di ogni singolo operatore della sanità che dovrà svolgere il proprio lavoro con grande senso di responsabilità. In un momento di cambiamento verso il nuovo sistema, sarà anche possibile che si registri qualche inconveniente, ma, proprio per questo, occorre maggiore slancio e grande chiarezza sull'obiettivo da raggiungere. Sono certo che il nuovo sistema sanitario siciliano saprà liberare le tante risorse professionali di buon livello, finora mortificate da un´organizzazione carente, e sono pronto a recepire ogni proposta costruttiva, assumendomi nel contempo la responsabilità di ogni scelta che vada nella direzione dell´efficienza, della legalità e della trasparenza". 

Sono affermazioni, quelle di Russo, che unite allo spirito per cui nasce l'iniziativa, irrobustiscono il contenuto dell'evento in programma per gennaio. 
Giuseppe Greco, Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Sicilia, auspica dalla riforma sanitaria un'inversione di tendenza che, come riferisce: "Deve poter avvenire con il supporto delle istituzioni sanitarie, grazie all'attivazione di nuovi punti di riferimento territoriali per la gestione delle indagini diagnostiche e attraverso la regia del medico di medicina generale e dei pediatri di famiglia. Una figura che deve poter guidare il malato nella ricerca di soluzioni efficaci, immediate e presenti capillarmente nel territorio. Il ricorso all'ospedale deve verificarsi nei casi in cui la medicina del territorio non può prendersi carico della gestione di un problema che trova la soluzione in ambiente clinico e mediante l'adozione di strategie cliniche-ospedaliere indifferibili". Insomma, una inversione di tendenza per ricondurre il medico e il cittadino ad un contesto relazionale di fiducia, coerenza e stima reciproca che può realizzarsi attraverso la nascita all'interno del territorio, di qualcosa che si può definire "medicina di prossimità", costituita dalle diverse figure professionali sanitarie che contribuiscano a soddisfare i diversi bisogni di salute, rispetto alla medicalizzazione e al ricorso all'interventistica. Un team che deve coinvolgere psicologi, terapisti della riabilitazione, infermieri professionali, ostetrici che, a fianco alla medicina generale, possano cambiare l'erogazione dell'offerta.

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