anno 5 - n. 1 del 4 gennaio 2010

sommario

PRIMA
- PUNTI DI VISTA
Riflessioni del giorno dopo (di Diego Fabra)

pag. 2: POLITICA DELLA SALUTE
-
Il medico di famiglia regista del sistema terapeutico (Fonte: Ufficio stampa Cittadinanzattiva Onlus)

pag. 3: SOLIDARIETA'
-
Una donazione ai bambini assistiti dall'Albero della Vita è il modo migliore per iniziare l’anno nuovo
(di Mariella Falzone)

pag. 4:  SPECIALE
-
Cappellino: "La salute è un fatto di qualità, non di listino" (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5: SPECIALE
- Cappellino & Cappellino: una struttura di qualità certificata ISO (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 6: SALUTE E LAVORO
-
Tra Inail e Regione Siciliana un protocollo per la tutela della salute e della sicurezza del lavoro in Sicilia (Fonte: Funzione Comunicazione dell'Inail Sicilia)
- Annunci immobiliari

pag. 7: SERVIZI
-
Cerchi una farmacia?
- Consigliati

pagina 1 - PUNTI DI VISTA
Riflessioni del giorno dopo
di Diego Fabra - diego@fabra.biz

Ci si chiede quale senso abbiano più le feste natalizie, ormai vissute seguendo il dio del consumismo. Nella fiera dei luoghi comuni, le moderne affermazioni di "buonismo" commerciale, nel mondo dorato degli spot televisivi, prendono il posto lasciato vuoto dal vetusto repertorio delle tradizioni religiose. 

In altre parole, si celebra oggi il Natale delle bollicine in lattina, dei soffici panettoni, dei centri commerciali straripanti di oggetti di consumo, dei cenoni, delle giocate, delle serate e delle nottate. Tutti più buoni, tutti disposti a gioire e a festeggiare, in un'invasione di sms e di e-mail dai contenuti spesso melensi e scontati: un circo rutilante, che non celebra più il mistero universale di un Natale che ha diviso il tempo della storia in due, ma, ancora una volta, una civiltà moderna e "telecomandata"… I media creano il nostro costume, lo alimentano, spesso lo impongono. Adesso, a carte ferme, giriamo pagina. 

Facciamo i conti con le decine di migliaia di calorie ingerite, senza più un ordine, coi grassi lievitati a mille e con gli zuccheri impazziti. Appare chiaro che qualunque buon proposito risulti smentito. Siamo più stanchi, più appesantiti nel corpo e nello spirito, certamente più poveri, tutti. 

Sembra un paradosso, ma il vero buon proposito è quasi sempre quello del "giorno dopo"! Infatti, cessata la follia collettiva, si chiede al medico di sanare le ferite della "guerra natalizia", combattuta a suon di pandori e cassate. Ricomincia per molti la sana ascesi della buona sveglia mattutina, dei pasti regolari, dei sacrifici, dello studio, del lavoro, dello sport, insomma, delle battaglie combattute per vivere, per crescere, per costruire. 

Alla luce del poi, la riflessione è legittima: il senso. Il senso di tutto questo. Le feste sono un'ubriacatura collettiva? O cosa? Illusione, preludio di immancabile delusione? Spesso, non occorre dare un senso, ma recuperarlo. 

Immagino l'uomo con lo sguardo immerso nell'infinito, tra le immutabili stelle: interrogarle alla ricerca delle eterne verità… Fermarsi! Quando cogliesse una luce più grande, far festa: ebbro si, ma di autentica felicità!

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