anno 4
n. 43
23 novembre 2009
sommario



PRIMA
- EDITORIALE
Anche una goccia d'olio può diventare un mare (di Michele Guccione)

pag. 2: LA PAGINA DEL CONSUMATORE
-
Moratoria debiti: la richiedano imprese artigianali ed agricole (a cura dello Sportello Tutela Credito)
- La rateazione delle tasse per i contribuenti in difficoltà (a cura dello Staff Comunicazione della SERIT Sicilia)

pag. 3: SPECIALE SCREENING URO-GENITALE
-
Centro Emodialitico Meridionale: una struttura di qualità per la diagnosi e il trattamento dell’insufficienza renale (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 4:  SPECIALE SCREENING URO-GENITALE
-
Infertilità: oggi è possibile accertarla e curarla (di Giuseppe Lauria)

pag. 5: SPECIALE SCREENING URO-GENITALE
- L'impotenza sessuale maschile: cause, conseguenze, terapia (di Angela Ganci)

pag. 6: AMBIENTE
-
Trent'anni di Area marina protetta ad Ustica (di Aldo Messina)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE

- Annunci immobiliari

pag. 8: RUBRICHE
-
Cerchi una farmacia?
pagina3 - SPECIALE SCREENING URO-GENITALE
Centro Emodialitico Meridionale: 
una struttura di qualità per la diagnosi 
e il trattamento dell’insufficienza renale
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it
E' una delle strutture più moderne ed aggiornate per la diagnosi e la terapia delle malattie renali: i pazienti vengono seguiti e curati con le più innovative tecniche allo scopo di prevenire, ove possibile, un danno renale, di preservare la funzione dei reni con adeguati trattamenti conservativi, o di sostituirne la funzione danneggiata con terapie ad hoc, come il trattamento dialitico. E' il Centro Emodialitico Meridio-nale, presso il quale abbiamo incontrato la Dott.ssa Grazia Locascio, specialista in Nefro-logia e direttore sanitario della struttura, che esordisce ricordandoci che: "E' importante fare un distinguo tra il trattamento conservativo e quello sostitutivo del paziente con insufficienza renale. Il primo consiste nel mettere in atto tutte le risorse possibili per rallentare la progressione della nefropatia. Qualora essa progredisca fino all'insufficienza renale avanzata, la terapia conservativa e dietetica può ritardare non solo l'inizio della terapia sostitutiva, ma anche consentire che il paziente giunga alla dialisi nelle migliori condizioni nutrizionali e cardio-circolatorie. Si passa alla terapia sostitutiva con trattamento dialitico quando il paziente non ha più alcuna funzionalità renale tale da consentire una buona qualità di vita, anche se è presente l'attività urinaria e i valori nel sangue non sono molto alti. Nel nostro centro seguiamo sia il paziente con insufficienza renale in terapia conservativa (per la quale è attivo un ambulatorio gestito da nefrologi che si occupano dello studio della malattia), sia quelli in fase sostitutiva per tutto il cammino terapeutico, che può durare anche decenni".

In cosa si distingue il Centro?
"In linea di massima, la qualità del trattamento dialitico nella nostra città è ottima, ma vi sono degli elementi che fanno la differenza tra i vari centri. Nel nostro, la differenza è data dalla tipologia di tecniche impiegate per consentire la personalizzazione del trattamento dialitico. Sarebbe un po' come fare ad ogni paziente il vestito più adatto. Attraverso continui aggiustamenti dei parametri del trattamento, in base anche alla particolare condizione clinica del paziente, è possibile consentire un miglioramento della sopravvivenza (legata anche all'efficienza depurativa del trattamento somministrato) e della tolleranza del paziente al trattamento stesso. Per noi operatori sanitari tutto questo comporta tanto impegno e concentrazione, ma ci ripaga il notare il grado di giovamento e di tranquillità che riusciamo ad offrire ai nostri pazienti.

Quali sono le tecniche che impiegate?
"Oltre alla bicarbonato dialisi convenzionale, vengono regolarmente utilizzate tecniche dialitiche alternative come la FBK, una particolare metodica ad alto flusso. Siamo l'unico centro del Palermitano a poterne disporre. Per l'impiego di questa tecnica sfruttiamo la metodica di preparazione on-line del liquido, che consente di massimizzare l'infusione e, perciò, il potere depurativo. Il trattamento on-line consiste nella preparazione di acqua per dialisi con un impianto di ultimissima generazione".

Quali sono i vantaggi?
"Questa metodica si rivela utile nei pazienti con instabilità cardiovascolare, i quali, durante il trattamento dialitico standard, possono andare incontro a problemi cardiaci importanti come le fibrillazioni. Agisce sul potassio, un particolare elettrolita che rappresenta il maggiore stabilizzante della membrana del cuore, determinandone uno shift più leggero tale da non creare disequilibri all'interno dell'organismo. L'impiego della tecnica FBK offre grandissimi vantaggi al paziente in termini riabilitativi e di gestione clinica del paziente stesso, minimizzando alcuni effetti negativi del trattamento dialitico standard. La FBK, unita alla metodica on-line, consente di riportare pienamente il paziente alla vita sociale e lavorativa, sfatando la diffusa convinzione, comune del passato (quando le macchine erano adattate alla dialisi,oggi, invece, na-scono per la dialisi!), che considerava la dialisi come l'anticamera della morte. I dati odierni rivelano che la percentuale di sopravvivenza della popolazione emodialitica è decisamente mi-gliorata negli anni".

Oltre a quello sanitario, a quale aspetto ponete particolare attenzione?
"Da non sottovalutare è per noi la cura di tutto il contesto, a partire dalla pulizia ed igiene dei locali del centro. Particolare attenzione rivolgiamo alla protezione attraverso l'uso di mascherine e guanti monouso: la guardia non va mai abbassata dato il particolare contesto nel quale potrebbero venire contratte diverse malattie a trasmissione".

Quali figure professionali operano nella struttura?
Oltre al nefrologo, sono presenti un cardiologo e un dottore in biologia per gli esami di laboratorio che vengono eseguiti in loco. I turni di dialisi vengono puntualmente e professionalmente seguiti, oltre che dal nefrologo, da personale internista".

Com'è il rapporto con i pazienti?
"Ottimo. E’ un rapporto che ci porta ad essere per loro non solo nefrologi, ma "tuttologi", considerando che un paziente con insufficienza renale non è esente da altre patologie, a partire dalla banale influenza".

Per quanto riguarda l'influenza AH1N1 come siete organizzati?
"Facendo da tramite con l'Asl, stiamo occupandoci personalmente della vaccinazione dei nostri pazienti". 

Com'è la collaborazione con i medici di famiglia?
"Ottima. Da tanti anni, ormai, tengo contatti continui coi medici di base dei nostri pazienti (ma anche con quelli ospedalieri che hanno avuto in cura il paziente), in particolare, di quelli in terapia conservativa, trattandosi di pazienti che non vediamo quotidianamente. Il medico di famiglia ha anche un ruolo fondamentale sotto il profilo della prevenzione: è lui che deve capire da alcuni segnali che il suo paziente è affetto da problemi renali e inviarli per gli accertamenti in tempo".

Attraverso quali strumenti si può riconoscere sul territorio la struttura in cui farsi curare e a quali specialisti affidare la propria vita? 
"I parametri da soddisfare potrebbero riguardare: la tipologia delle apparecchiature di cui dispone un centro; i servizi collaterali che il centro offre, come il servizio di cardiologia, la guardia medica costante e attiva 24 ore su 24, con presenza attiva del medico della struttura; la qualità e la tipologia delle apparecchiature del laboratorio di analisi; disporre presso la stessa struttura di personale addestrato sulle procedure del primo soccorso e della rianimazione (i pazienti in dialisi possono avere problemi di arresto cardiaco improvviso); presenza di defibrillatori sparsi in tutto il centro (nel nostro ne sono presenti almeno 4 e personale infermieristico addestrato al corretto utilizzo).Ed è a tutti questi parametri che risponde perfettamente la nostra struttura".

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