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I rischi del caldo estivo

La bella stagione porta con sé, oltre che momenti di svago e di riposo, anche dei rischi legati all’aumento delle temperature. Il Ministero della Salute e il Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie lo ha affermato qualche anno fa con le Raccomandazioni per un’estate sicura e, di recente, con le Linee di indirizzo per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute aggiornati al 2013. Per tutelare la salute soprattutto dei soggetti più vulnerabili come i malati cronici e gli anziani (senza escludere atleti o i bambini), bisogna “bere molto, rimanere in casa nelle ore più calde, tenere ventilatori o condizionatori accesi, indossare abiti leggeri e di colore chiaro, evitare o ridurre l’attività fisica all’aperto, mangiare leggero”. Come raccontano i dati ufficiali, le evidenze scientifiche e gli osservatori epidemiologici, le temperature ambientali, soprattutto quelle alte, possono causare un incremento della mortalità. Si tratta di un vero un rischio sociale che impone misure preventive soprattutto nei casi di pazienti anziani con età superiore ai 65 anni e con malattie croniche associate. Lo stesso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute conferma che le ondate di calore estive determinano incrementi esponenziali delle morti negli over 65. Dunque, una serie di fattori fisiologici, psicologici, socio-economici e clinici determina una condizione di vulnerabilità che rende tali soggetti maggiormente sensibili al calore estremo. Questi fattori sono la solitudine, la situazione finanziaria, la concomitanza di malattie come il diabete, le broncopneumopatie, le cardiopatie, le nefropatie, ecc. Le strategie di prevenzione per fronteggiare le situazioni di emergenza sanitaria correlate alle ondate di caldo estremo competono al Ministero della Salute e al Dipartimento della Protezione Civile. Tali strategie impongono, come previsto dalle Linee guida del WHO del 2008, un sistema integrato, multidisciplinare ed intersettoriale capace di attivare tutte istituzioni territoriali e creare le condizioni urbane, sanitarie e comunicative per una risposta efficace ed efficiente. I sintomi specifici sono confusione e disorientamento, convulsioni e perdita di coscienza, tachicardia e ipertermia, nausea e disidratazione, crampi, vomito e diarrea. Questi indicano il rischio di un colpo di calore in soggetti vulnerabili, perciò bisogna immediatamente contattare il 118, abbassare la temperatura corporea (ad esempio con docce fredde o panni bagnati), arieggiare gli ambienti, far bere acqua fresca, non somministrare nessun farmaco.
Dott. Tommaso Mannone
Risk Manager Ospedali Riuniti Vlla Sofia Cervello

di Dott. Tommaso Mannone

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