Tenere il corpo in buono stato di efficienza fisica e mentale è fondamentale, o lo è stato, in ogni cultura del mondo. Insegna Giovenale: “Mens sana in corpore sano”. È ciò resta immutato nei secoli, per gli uomini Saggi e di buona volonta’. Aggiunge Socrate: “che noi siamo nati in questa condizione di viventi soggetti a malattie dell’anima non meno non meno numerose di quelle del corpo”. Perle di saggezza o meglio di salute, che ci indicano la giusta via da seguire. Di fondamentale importanza sarà il concetto di posturologia applicata e clinica, in quanto presupposto Imprescindibile di ogni forma di prevenzione e rieducazione. I maggiori studiosi di quest’applicazione clinica, da Still a Shuterland, in tempi remoti fino ai più recenti P.M Gagey e B. Weber ci hanno insegnano l’importanza di un corpo armonico ed equilibrato, al fine di una corretta regolazione delle “perturbazioni” della postura e della sua “Rieducazione”. Essi sostengono che per essere un corpo sano e mantenersi tale, quindi prevenire anche gli infortuni, deve essere “regolato “nelle sue espressioni più semplici ed immediate, come ad esempio la “Stazione eretta”. Ciò può essere dato dall’armonizzazione globale di organi ed apparati, che vanno stimolati e mantenuti in efficienza senza mai farli arrivare all’eccesso della malattia, che è una “Disfunzione”, e cercando di “Guadagnare salute” ogni giorno con buone pratiche e corretti stili di vita. Nella patologia cronica, cosi come in quella traumatologica, si può applicare il concetto di “salute attiva” attraverso l’armonizzazione delle funzioni e della morfologia (Posturologia), attraverso l’applicazione della chinesiologia preventiva (attività motoria) e attraverso la ricerca dei Corretti stili di vita (Alimentazione, ergonomia, etc..). Ci si occuperà, adesso, del primo aspetto, la chinesiologia preventiva. Essa consente tramite l’impiego di una serie ben determinata di “esercizi attivi” ed “attivo assistiti”, di tonificare e di potenziare la muscolatura “Funzionale e strutturale” del corpo in un’ottica di sistema e di efficienza globale. Non solo, ma essa crea il presupposto, con un approccio multidisciplinare, per la prevenzione dei traumi della “terza età” e dei traumi sportivi, nonché risulta di grande aiuto nel trattamento delle patologie croniche. Si pensi a titolo esemplificativo, all’incidenza delle fratture di femore, critiche nell’anziano, e le conseguenti infezioni osteoarticolari, alle lesioni articolari di ginocchio e caviglia nei calciatori, negli sciatori, oltre alle patologie di colonna in chi monta a cavallo. Nei casi sopra citati, per ribadire l’importanza dell’esercizio fisico, si pensi che quaranta patologie “croniche “ tra le quali sindrome metabolica, cardiopatie, diabete ed alcuni tipi di tumore, potrebbero essere ridotti del 50%, con la semplice pratica bisettimanale di attività fisica moderata secondo l’OMS nel 2014. Si aggiunga a ciò che con la semplice pratica di attività fisica di “preparazione”, ad esempio nello sci (Presciistica), anche solo per tre mesi prima di affrontare le piste innevate, si ridurrebbero del 30-50%. Gli infortuni, che nel caso specifico dello sci riguardano a grande maggioranza il ginocchio (lesioni LCA, menischi, LCP), avrebbero un tasso di prevenzione pari al 50% almeno su questa articolazione, con le pratiche di cui sopra. Stesso concetto si applica al Calcio e ancor di più al Calcetto, dove una corretta preparazione fisica a scopo preventivo è applicata dai maggiori club del mondo. L’efficacia è testimoniata da una riduzione veramente considerevole degli eventi traumatici, ormai assai rari, ed è certificata dal fatto che ai massimi livelli, i calciatori riescono a sostenere fino a tre partite settimanali, con un tasso d’infortunio non statisticamente significativo. I numeri statistici, dunque, ci dicono che, dove non vi è prevenzione, la patologia è superiore del 50%, come nel campo della patologia “Cronica “, e, dove essa è presente, si riduce del 50%, come nel campo della traumatologia sportiva. In entrambi i casi, i metodi maggiormente applicati sono le tecniche rieducative posturali come il Mezieres o souchard e la preparazione fisica presportiva con lo stretching, la propriocettiva, ed il ricondizionamento atletico (indoor-outdoor).
Massimiliano Squillace
Chinesiologo
Tags cronico infortuni prevenzione salute traumatologia