emicrania

La tossina botulinica, una nuova arma terapeutica per l’emicrania cronica refrattaria

L’emicrania è una patologia che si manifesta con il ripetersi di attacchi di cefalea di intensità moderata che durano da 4 ore a 3 giorni. È molto diffusa interessando circa il 15% della popolazione e colpisce soprattutto l’età giovanile adulta ed è particolarmente prevalente nel sesso femminile con un rapporto femmine/maschi di 3-4 ad 1. Il disturbo è invalidante e durante gli attacchi il paziente, a causa della cefalea e dei disturbi associati, ha difficoltà nello svolgimento delle attività, necessitando spesso di riposo a letto. Nella recente classificazione redatta dall’OMS sulle patologie causa di disabilità, l’emicrania occupa in atto il 7° posto. In accordo alla terza edizione della classificazione internazionale dei disordini emicranici, quando la frequenza degli episodi aumenta fino a 15 o più giorni al mese per più di tre mesi, l’emicrania è definita cronica. Tale forma, che colpisce circa il 3% della popolazione, è di più difficile trattamento e diviene refrattaria alla terapia farmacologica (farmaci antinfiammatori, triptani, derivati ergotaminici, topiramato). L’emicrania cronica refrattaria è una forma particolarmente invalidante che interferisce in modo severo con tutti gli ambiti di attività della vita di ogni giorno dal lavoro, alla famiglia, all’attività sociale e di svago. Negli ultimi anni, la ricerca farmaceutica ha messo a disposizione una nuova risorsa terapeutica per questi pazienti: la tossina botulinica di tipo A o Onabotulinum toxin tipo A. La Tossina botulinica è una delle più potenti tossine in natura, prodotta dal batterio Clostridio botulinico. Agisce a livello della giunzione neuromuscolare determinando un blocco del rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina a livello del nervo, con impedimento della contrazione muscolare. Tale effetto è transitorio, in quanto entro pochi mesi ha luogo lo smaltimento della tossina, la riattivazione della terminazione nervosa e il recupero della normale contrattilità muscolare. Tale tossina è già in commercio con l’indicazione per le patologie da aumentata contrattilità muscolare come la spasticità da ictus o le distonie inquadrate nei disturbi del movimento a carattere ipercinetico. Queste patologie sono caratterizzate da contrazioni involontarie, prolungate e spesso dolorose che comportano l’assunzione di posture anomale per lo più a carattere di torsione. Si è dimostrato efficace anche nel trattamento dell’emicrania cronica refrattaria in due trial clinici su 1384 pazienti. La tossina avrebbe la capacità di bloccare il rilascio di neurotrasmettitori del dolore quali la sostanza P, il glutammato e il Cgrp (peptide correlato al gene della calcitonina). Inoltre, avrebbe anche la capacità di modulare la trasmissione nervosa delle fibre sensitive del complesso trigemino occipitale cervicale. Questi studi hanno dimostrato che la tossina botulinica, iniettata in diversi siti del capo e della regione cerviconucale nei punti di emergenza del nervo trigemino, in sedute ripetute con intervallo di tre mesi, è in grado di ridurre gli attacchi ed i giorni di cefalea. Tali risultati sono consistenti e significativamente superiore rispetto al placebo, migliorando anche, ed in misura rilevante migliorano gli indicatori della qualità di vita. I dati dimostrano anche che l’effetto tende ad incrementarsi nelle somministrazioni successive. Le percentuali di interruzione del trattamento sono state basse, e si sono riscontrati pochi eventi avversi gravi attribuibili al trattamento. Tuttavia, il farmaco ricavato dalla tossina non agirebbe nelle emicranie episodiche e nelle cefalee muscolo tensive. Tali pratiche non sono facilmente realizzabili, per cui un’appropriata tecnica infiltrativa, un medico esperto e una appropriata selezione dei pazienti sono essenziali per ottenere risultati efficaci. Secondo questi studi, si tratta di una terapia sicura, tanto che, nel corso di tutto il periodo dello studio della durata di 56 settimane, la percentuale totale degli eventi avversi diminuiva progressivamente nel corso dei successivi trattamenti con questa tossina. Sulla base di tali evidenze anche l’AIFA (associazione Italiana di approvazione del farmaco) ha approvato l’impiego della tossina botulinica per l’indicazione dell’emicrania refrattaria in pazienti che non possono tollerare o non rispondono all’assunzione di farmaci orali preventivi antiemicranici.
Dott. Marcello Romano

di Dott. Marcello Romano

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