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Oltre 300 emendamenti vitali per la medicina italiana sono al vaglio del Consiglio Nazionale Fnomceo

Il Consiglio nazionale Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) sta esaminando oltre 300 emendamenti fondamentali per il futuro della medicina italiana.
Le principali novità riguardano la medicina potenziativa e i medici militari, il rapporto del medico con le nuove tecnologie e con le organizzazioni sanitarie, mentre il “paziente” diventa “persona assistita”.

Circa 320 emendamenti inviati dagli Ordini provinciali, in prima fila quelli di Piacenza, Bologna e Ferrara, molte decine fatti pervenuti dai sindacati medici, un lavoro durato oltre un anno per “aggiornare” il Codice di Deontologia Medica, la cui ultima stesura risale al 2006. Tutto questo, dopo le ultime revisioni nella serata di oggi da parte del Comitato Centrale, troverà una conclusione domani con il voto del Consiglio nazionale Fnomceo, riunito a Torino da venerdì. Un voto che, probabilmente, avverrà a maggioranza, rispecchiando le tensioni registrate nel corso dell’elaborazione.
Quel che fino ad oggi è certo è che ci saranno 4 nuovi articoli (art. 76, medicina potenziativa e estetica; art. 77, medicina militare; art.78, informatizzazione in sanità; art.79, il medico nell’organizzazione sanitaria), oltre ad altre modifiche che sintetizziamo di seguito. Una delle novità che pervade il testo rinnovato del Codice è la definizione di “paziente”, sostituito in più punti con “persona assistita” o semplicemente “persona”, per registrare quel cambiamento ormai consolidato per il quale la medicina non si rivolge ora solo a persone ammalate, ma anche a persone sane, nell’intento di salvaguardarne la salute. Per la prima volta entra nel Codice la figura del medico militare, che deve tener conto del suo ruolo, inserito in una rigida catena di comando. Ribadire nel Codice deontologico questo profilo è dunque un modo per ribadire e sottolineare come egli sia innanzitutto medico, dovendo quindi far prevalere i principi professionali essenziali di beneficialità, a distanza da operazioni militari aggressive (bioterrorismo). Proprio dal rapporto con il mondo medico militare, si è posta l’importanza di inserire una riflessione e una cautela sulla medicina potenziativa. Si tratta di quegli interventi medici che sviluppano oltre i limiti naturali le potenzialità dell’organismo umano, la cui sperimentazione avviene, anche in Italia, prevalentemente in campo militare. Alcuni esempi sono lo sviluppo delle capacità visive (“supervista”) e controllo dei parametri vitali a distanza per i soldati impegnati in azioni di intelligence e di combattimento. Nello stesso articolo si affronta anche il tema della medicina estetica, che ha le medesime caratteristiche di non essere “curativa” ma scelta dalle persone che vi ricorrono. Telemedicina, teleconsulti, visite on line sono alcuni degli aspetti in cui il mondo medico si confronta con lo sviluppo delle tecnologie informatiche, ponendo un chiaro limite e indicando come il medico “non può sostituire la visita medica, che si sostanzia nella relazione diretta con il paziente, con una relazione esclusivamente virtuale”. Che oggi la professione medica non possa quasi mai realizzarsi in modo isolato è del tutto evidente. Anche per questo la riflessione deontologica interviene nei rapporti tra medico e organizzazione sanitaria, rispetto alla quale egli ha la responsabilità di collaborare “al fine del continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti agli individui ed alla collettività”, ma tutelando la propria autonomia e dunque “opponendosi a ogni condizionamento che lo distolga dai fini primari della medicina”. Un richiamo che investe anche, come ha più volte sottolineato Amedeo Bianco, la dimensione economica delle scelte sanitarie, rispetto alle quali il medico deve essere consapevole e responsabile. Scompare la parola “eutanasia”, poiché L’art. 17 del Codice aveva come titolo “Eutanasia”, ma la parola non appariva nel testo. Nella nuova versione scomparirà anche dal titolo, lasciando invariato il testo che prevede che il medico “non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte”. Non ci sarà nessuna novità per la pubblicità, sebbene sia stata esaminata la possibilità di una versione più liberale e semplificata delle norme deontologiche in materia di pubblicità sanitaria. Il testo dovrebbe invece restare invariato come nella redazione del 2006. Inoltre, saranno rafforzate delle norme sul conflitto d’interesse sul terreno della sperimentazione. Si sottolinea infatti che i medici che operano nei Ceff (Comitati etici per la sperimentazione sui farmaci) e nei Cel (Comitati etici locali) rispettino le regole di trasparenza nella sperimentazione e attestino la personale assenza di conflitto di interesse. In più punti del Codice, infine, si affronta il rapporto con le altre professioni in sanità che è un tema che alcuni leggono come minaccioso della primazia medica, ma che nella nuova versione del Codice dovrebbe invece registrare aperture verso l’équipe.
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