Le cefalee come patologia sempre più diffusa anche se non ancora riconosciuta, ed ancora i relativi problemi sul posto di lavoro per chi soffre di disturbi cefalegici ed un incremento della sintomatologia già in giovane età. Questi gli argomenti dibattuti sabato mattina a Palermo alla Sala Lanza dell’Orto Botanico dove si è tenuta la giornata nazionale del Mal di Testa, giunta alla sua sesta edizione. L’evento siciliano organizzato dalla collaborazione tra aziende farmaceutiche, l’Università degli studi di Palermo e la SiSC (società Italiana per lo Studio delle Cefalee), ha visto la partecipazione di centinaia di pazienti, e cittadini. Questi ultimi, venuti a conoscenza dell’incontro, hanno preso parte all’evento per curiosità e per avere utili spunti di prevenzione e diagnosi grazie alla presenza dei principali esperti della branca a livello regionale. Nello specifico è stato discusso l’impatto economico che la cefalea comporta, per questa motivazione il congresso ha preso il titolo: “Cefalea, ma quanto mi costi? Impatto economico e sociale delle cefalee, analisi e proposte di intervento dal confronto medico paziente”. L’evento si è posto in sostanza come momento di sensibilizzazione e di educazione al problema “mal di testa” quale sintomo di cefalea primaria o di cefalea secondaria ad altra patologia o espressione di disagio psicologico. Con la Giornata Nazionale del Mal di Testa la SISC si propone a livello nazionale di incontrare coloro che non abbiano avuto o cercato risposte esaurienti al loro mal di testa per affrontare in maniera più adeguata la propria patologia e migliorare la propria qualità di vita, laddove la cefalea rappresenta elemento di sofferenza individuale, di disagio familiare, lavorativo e sociale. Particolarmente apprezzata la formula del confronto continuo sulle cefalee e sui possibili percorsi assistenziali tra diverse figure professionali tra cui il medico di medicina generale, il farmacista, lo specialista del territorio fino ad arrivare agli operatori dei Centri Cefalee. Tra gli ospiti oltre illustri medici tra i quali il responsabile scientifico dei neurologi Filippo Brighina ed Alfredo Mattaliano. “Le cefalee e l’emicrania più in particolare – sottolineato il neurologo Brighina – risultano sempre più spesso come altamente invalidanti ed in una rilevante percentuale di pazienti comporta limitazioni di vario grado fino alla totale incapacità di dedicarsi a qualunque attività. Ciò comporta oltre alla sofferenza individuale anche importanti ricadute in ambito lavorativo ed economico per assenza o ridotta efficienza in ambito lavorativi con costi che tenuto conto della diffusione della malattia (12-15%) diventano davvero esorbitanti. Nonostante l’impatto generale dell’emicrania la patologia però rimane poco conosciuta poiché solo nel 50% dei casi viene correttamente diagnosticata ed in una percentuale ancora minore viene adeguatamente curata”. Diversi gli interventi dei pazienti che hanno più volte sottolineato la mancanza di una rete ospedaliera capace di diagnosticare il disturbo in maniera certa ed il preoccupante dato di una maggiore diffusione dei disturbi di cefalea tra i giovanissimi. Per queste ragioni è stato attivato il portale www.prevenzione-emicrania.it dove trovare utili spunti sulla diagnosi precoce e le relative cure ed i consigli di medici ed esperti oltre che gli indirizzi dei centri specializzati.
Redazione
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