Anche quest’anno è stata preparata nelle più importanti città la Settimana Mondiale della Tiroide (18-25 Maggio) cui partecipano Società Scientifiche ed Associazioni di pazienti per una Campagna Informativa e di Promozione della Salute.
A Palermo, questa manifestazione sarà tenuta al Forum Palermo questo venerdì e sabato dalla mattina al pomeriggio. Le malattie alla tiroide sono tra le principali malattie autoimmuni croniche, la cui espansione è stata consistente negli ultimi anni, tanto che, In Italia, 1 persona su 5 ha problemi tiroidei e oltre 6 milioni di individui, cioè il 10% della popolazione italiana, le affrontano.
La tiroide è un organo fondamentale per lo sviluppo e per l’equilibrio del nostro corpo. In particolare, durante la gravidanza, è necessario prendere una quantità di iodio quasi doppia equivalente a circa 250-300 μg al giorno, poiché la tiroide materna deve produrre circa il 50% in più di ormoni.
Una quota dello iodio assunto dalla madre è utilizzata anche dal feto per la propria produzione ormonale. Durante l’allattamento, la madre è preferibile che assuma più iodio, secondo studi medici, per assicurare una normale funzione della tiroide del neonato.
Durante la vita intrauterina, infatti, gli ormoni tiroidei concorrono al corretto sviluppo del sistema nervoso del feto e un adeguato apporto di iodio garantisce la normale funzione della tiroide materna e fetale che è indispensabile per il normale sviluppo intellettivo del bambino.
Lo iodio è il costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, poiché i due ormoni prodotti dalla tiroide, la T4 (tiroxina) e la T3 (triiodotironina), contengono, rispettivamente, 4 e 3 atomi di iodio.
Lo iodio si trova in alimenti quali pesci e crostacei, che contengono importanti quantità di iodio, mentre frutta e verdura ne sono relativamente poveri.
Tuttavia, l’apporto di iodio con la dieta non è spesso sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero dell’uomo che di 150 μg, perciò occorre utilizzare anche il sale fortificato con iodio così da sostenere una normale funzione tiroidea.
È importante che sia assicurata una quantità sufficiente di iodio, poiché l’ipotiroidismo, anche nell’adulto, diminuisce le funzioni cognitive, causando stanchezza e difficoltà di concentrazione, mentre l’ipertiroidismo al contrario causa ipereccitabilità, ansia e insonnia.
L’ipotiroidismo, oltre a trovarsi in forma lieve in quasi il 10% della popolazione, ha un impatto non solo sul sistema cardiovascolare, ma può dare vita a stanchezza e deficit di concentrazione.
Questa forma colpisce maggiormente le donne ed aumenta con l’età, per cui, oltre i 75 anni, 1 donna su 5 ne può essere affetta, anche per la presenza di una malattia cronica. Una forma di ipotiroidismo è quella di Hashimoto che causa nei pazienti orticaria, disturbi del sonno fame eccessiva e sete.
L’ipertiroidismo, invece, consiste in un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei che può avere due diverse manifestazioni cliniche. La prima, come nel caso dell’ipotiroidismo, ha un’origine autoimmune come il morbo di Basedow-Graves, colpisce circa il 2% delle donne in età giovane o adulta, ha un esordio rapido ed è contraddistinta da uno stato d’ipereccitabilità nervosa.
La seconda è dovuta alla presenza di noduli tiroide iperfunzionanti, colpisce una popolazione maggiormente anziana, in eguale misura i maschi e le femmine, ed ha un esordio lento, contraddistinto da disturbi del ritmo cardiaco.
Può accadere che casi particolarmente gravi evolvano in tumori alla tiroide, ma i noduli maligni della tiroide sono rari, poiché può interessare circa il 3-5% di tutti i noduli tiroidei e sono suscettibili di guarigione nella maggior parte dei casi.
Questa forma di tumore ha un’incidenza di 4,1 casi ogni 100.000 abitanti per gli uomini e 12,5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per le donne. Secondo stime del Registro tumori italiano, nel 2012 sono stati diagnosticati 3.200 tumori tiroidei nei maschi e 10.900 nelle femmine, mentre la percentuale di guarigione si aggira intorno al 90% a 5 anni dalla diagnosi nelle sue varie forme.
La diagnosi di cancro della tiroide è più spesso formulata o sospettata sulla base di un esame diagnostico preciso e di rapida esecuzione, l’ago aspirato che è una procedura pressoché esente da rischi e che può essere ripetuta nel tempo.
Francesco Sanfilippo