Perché non candidare la regione siciliana per sottoporla alla valutazione degli esperti sanitari e legali per il riconoscimento della legge 104?
Sicuramente non vi sarebbero indugi a riconoscere l’articolo 3 Comma 3 della suddetta legge, visti gli accadimenti degli ultimi tempi.
Ma cosa è questa legge? Tolta la grande polemica che si è fatta per il giusto utilizzo di molti ex dipendenti della regione siciliana e l’abuso di altri, ultimamente siamo quasi alle barzellette metropolitane.
La legge 5 febbraio 1992, n. 104, o Legge 104/92 o semplicemente Legge 104, capitolata Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, è una legge della Repubblica Italiana, che tutela i diritti dei soggetti diversamente abili
Grazie a questa legge ultimamente l’Inps è diventata una sede distaccata di Lourdes, per tutti quei cittadini che si sottopongono a visita straordinaria di verifica per il riconoscimento del diritto di assistenza, ma escono miracolati; arti amputati che ricrescono, soggetti affetti da sclerosi multipla che possono fare le maratone, soggetti affetti da anomalie genetiche come autismo, down completamente sani.
Tutto ciò sembra incredibile, ma è reale! L’ANIO nel 2009 ha fatto una guerra per far legittimare l’articolo 6 della legge 80/2007, a cui partecipò nella stesura, per evitare che i soggetti affetti da patologie gravi e croniche non venissero sottoposti a continue interruzioni dei benefici. Ha inoltre fatto una campagna di comunicazione e informazione per tutta Italia, fino all’esposto alla Corte dei Conti, per non vedere il reiterato rito mortificante di tre anni di attesa per avere riconosciuto un diritto, dopo cause civili e amministrative tra il cittadino e l’istituto accertatore ed erogatore del beneficio, ma tutto sembra vano.
Ma quale artifizio economico finanziario di convenienze si nasconde dietro a questo riluttante comportamento?
Non riusciamo a capire perché si deve beffare sulla dignità di un malato.
Più che una pillola informativa, la presente vuole essere un messaggio di riflessione per i dirigenti dell’INPS e un invito a scriverci le loro motivazioni che forse sono legittime, ed è il cittadino poco edotto dei diritti e delle modalità per chiederne il giusto riconoscimento.
Dott. Girolamo Calsabianca
Tags Legge 104