Tagli del 50% ai farmaci e stop a progetti di formazione professionale
PALERMO – Ogni anno le infezioni ossee presentano 28 mila nuovi casi l’annosecondo gli studi portati avanti dall’Anio per cause varie quali piede diabetico, gli incidenti stradali, negligenza del professionista, osteoporosi e gli infortuni sul lavoro. Eppure, in Italia ci sono in media 500 morti l’anno nei reparti di ortopedia in seguito a fratture del solo collo femore. La Sicilia, finora, si è distinta come fanalino di coda a tutti i livelli.
Infatti, non vi sono delle corrette linee guida, un rigido monitoraggio delle procedure, un corretto adeguamento agli standard richiesti dal Ministerno e dell’Age.Na.s. Il costo unitario della gestione del piede diabetico che non richiede amputazione, è di 4.372 €, mentre, se si ricorre alla resezione dell’arto, i costi arrivano a 31.802 €.
In Italia ogni anno si effettuano circa 6300amputazioni minori e 2.646 amputazioni maggiori, mentre in Sicilia le cifre stimano 1.200 amputazioni ogni anno. Di fronte a questo quadro, l’assessorato ha deciso di tagliare del 50% i farmaci per il diabete e per l’osteoporosi.
Inoltre, il progetto Aracne, che riguarda la formazione del personale sanitario sulle informazioni ossee, così da diminuire la durata delle degenze quantificate in 450 mila europer singolo caso, è stato fermato per l’assenza di collaborazione da parte della Regione. Eppure, questo progetto, frutto della collaborazione tra un ente di volontariato, Anio, e l’Inail è partito dalla Sicilia e ha ricevuto il plauso del Ministero della Salute e dell’Age.Na.s.
Il risultato di tali atti è che ogni anno per l’ortopedia la regione spende 37 milioni di euro e di questi 14 milioni sono Drg di fuga e la Regione nega anche i rimborsi delle spese residuali per chi chiede di andare in altre strutture in Italia.