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Orlando: “La difesa dei diritti dei cittadini fragili è un dovere delle Istituzioni”

Prof. Orlando, in che modo il Comune di Palermo sta lavorando sulla prevenzione delle fragilità? Come sta organizzando i progetti sul sostegno delle fasce deboli, come anziani e giovani?
“Si parla molto di legalità del diritto e di rispetto della legge, ma noi vogliamo andare oltre quest’aspetto perché vogliamo affermare che la legalità dei diritti e quello alla salute sono tra i cardini fondamentali della società. Il ruolo del Comune di Palermo è da un lato amministrativo-gestionale e dall’altro è di educazione alla salute dentro programmi scolastici. Ab-biamo portato avanti la sostenibilità che altro non è che l’armonia tra sé e se stesso. È la consapevolezza che il nostro corpo non è un oggetto. Per questo l’impostazione della prevenzione nelle scuole fatta dalle associazioni di volontariato, dai medici e dai cardiologi serve ad educare all’alimentazione e alla pratica sportiva. Soprattutto la prevenzione mira a due grandi fasce della popolazione che vedono i loro diritti insidiati: gli anziani e i giovani. Perciò, siamo impegnati in un rapporto di collaborazione con l’Asp 6 per garantire un’assistenza integrata attraverso risorse che sono messe a disposizione dal Comune. L’avvio dei progetti europei e la concreta presenza dentro i Pac (Piani d’azione comunali) servono a far crescere la consapevolezza che l’emarginato, il disabile, l’anziano non sono un dettaglio”.

Per quanto riguarda i Pac, il Comune implementerà l’offerta verso un territorio che vede crescere costantemente il numero degli anziani?
“Il Comune farà crescere quest’offerta perché intende rappresentare una città che sfrutta tutte le occasioni che l’Europa le fornisce. L’UE non è una nemica che impone sacrifici, ma una realtà che facilita i diritti di cittadinanza e l’eguaglianza fra tutti i cittadini che l’abitano. Da questo punto di vista, abbiamo fatto un salto qualitativo e quantitativo notevole nell’accesso alle risorse europee e, al tempo stesso, abbiamo coinvolto la città di Palermo in tutte le reti che hanno al centro il rispetto per la persona umana. L’amministrazione fa parte della dirigenza nella rete delle città sane, un modo per sottolineare  che la qualità della vita è data dalla sostenibilità, non solo quella ambientale, ma anche personale e fisica. È importante comprendere il valore del proprio corpo e non accorgersene solo quando si contrae una malattia. In altre parole, dobbiamo mantenere alto l’impegno per la prevenzione. E’ per questo che il Comune di Palermo (che ha competenza in materia di scuola dell’obbligo) intende sostenere l’educazione alle buone regole di salute tra i minori. Ritengo che i giovanissimi siano particolarmente sensibili a cogliere un messaggio riguardante la qualità della vita. E’, dunque, di basilare importanza avviare un processo di alfabetizzazione della salute nei ragazzi, sia a casa che nella scuola”.
L’Anio sta portando avanti un programma di prevenzione tra giovani e anziani sul grave problema delle infezioni ossee attraverso il progetto “Le Officine di Ippocrate”. Ma è indispensabile che le Istituzioni diano risposte concrete in termini di potenziamento dei servizi. Al riguardo, cosa sta facendo il Comune di Palermo?
“Il Comune ha fortemente potenziato i servizi sociali e questo senza disperdere le risorse. Paradossalmente, la crisi economica è diventata uno straordinario strumento e stimolo per la qualità degli interventi,privilegiando quelli organici piuttosto che la distribuzione a pioggia. Questi interventi organici sono fatti in strettissimo accordo con le strutture sanitarie e, in particolare, con l’Azienda sanitaria provinciale. Questo tipo d’integrazione fa crescere la fiducia nei confronti  delle Istituzioni. Ma accanto, dietro e avanti a questo ci sono le associazioni di volontariato – come l’Anio – che conducono importanti azioni di sensibilizzazione. Guai se un’amministrazione agisce senza avere un continuo rapporto con i cittadini, così com’è deleterio se i cittadini ritengono di poter fare a meno delle Istituzioni”.

Palermo ha un piano di riduzione delle barriere architettoniche per consentire ai portatori di handicap  accessi più semplici ai servizi?
“L’amministrazione ha un piano organico d’intervento per l’abbattimento, non solo delle barriere architettoniche, ma di tutte le barriere, perché esistono anche i muri immateriali. L’indifferenza o la paura per il soggetto affetto da malattie mentali sono barriere mentali, non fisiche. Occorre immaginare forme di’attenzione e aiuto nei confronti della salute di tutti cittadini, anche se non espressamente richiesta da parte loro. Il dramma vero è che, spesso, manca la domanda di salute da parte dei cittadini. Dobbiamo far crescere il livello di domanda e non soltanto quello di offerta, rispondendo sempre a chi ci pone una questione. Occorre risvegliare il senso di appartenenza alla comunità, ma anche iniziare a pensare che esistono dei bisogni evidenti o impliciti che una campagna di sensibilizzazione può aiutare a far uscire fuori. Molti non si rendono conto che stanno male e occorre che gli si spieghi che esiste un modo per stare bene”.

In che modo potete rilevare i bisogni del cittadino?
“Intanto, abbiamo un sito efficiente. Poi, grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Palermo, abbiamo attivato un processo di rilevazione dello stress, del disagio, delle criticità in due circoscrizioni della città, la sesta e l’ottava. Questo progetto ci aiuterà a programmare linee d’intervento che consentano di ridurre le criticità e di innalzare la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, la nostra amministrazione sta mettendo in sicurezza il futuro di Palermo, approvando il piano regolatore generale, del traffico, l’uso del demanio marittimo e la pedonalizzazione. Tutto questo non è una scelta calata dall’alto, ma rientra in un piano di rilevazione dei bisogni tra i cittadini”.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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