La nostra dieta mediterranea si dimostra valida ancora una volta secondo uno studio inglese, ma per ridurre il cancro bastano alcuni cibi.
La dieta mediterranea fa bene e ciò è risaputo a livello mondiale, però alcuni ricercatori americani affermerebbero che sia in grado di rallentare l’invecchiamento.
L’uso di alcuni elementi della dieta come olive, ortaggi, pesce fresco e frutta sarebbe in grado di fornire gli elementi essenziali per questo rallentamento.
Infatti, la scoperta è arrivata osservando i telomeri, ossia i ‘cappucci protettivi’ del DNA il cui progressivo accorciamento è correlato all’invecchiamento cellulare e a numerose patologie legate all’età.
Dallo studio emerge, infatti, che chi mangia secondo le regole della dieta mediterranea manterebbe i telomeri più lunghi e sani, rallentando l’invecchiamento genetico dei cromosomi e proteggendo il DNA da diverse malattie.
Lo studio americano è stato condotto per 10 anni sullo stato di salute di circa 5.000 persone, da cui è emersa questa ulteriore conferma.
La British Heart Foundation ha dichiarato che “questi risultati rafforzano il nostro parere che l’assunzione di una dieta equilibrata e sana può ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache”. Ciò che mangiamo lo è anche nell’aiutare l’organismo nella lotta contro i tumori.
Dalla nausea all’anemia fino alla perdita di peso, una giusta alimentazione aiuta infatti ad affrontare meglio gli effetti secondari delle terapie e aumentare le possibilità di guarigione.
A fornire un vademecum per migliorare la vita dei pazienti è il libro “Quello che mangi fa la differenza.
I cibi consigliati e quelli da evitare per prevenire e curare il male” (Newton Compton), di Massimo Bonucci, presidente Associazione di Ricerca per la Terapia Oncologica Integrata (Artoi).
L’intervento nutrizionale, scrive l’esperto, “serve a ripristinare un corretto stato nutrizionale che nella maggior parte dei pazienti non è idoneo.
Prevenire la perdita di peso, infatti, riduce la tossicità indotta dalla chemio e radioterapia, rinforza le difese dell’organismo, diminuisce la frequenza e la durata dei ricoveri e previene le complicanze post operatorie”.
È importante quindi scegliere i cibi che stimolino l’appetito, renderli facilmente masticabili, preferire metodi di cottura leggeri, avere a portata di mano spuntini come humus o frutta secca, aumentare il consumo di alimenti energetici.
“La strategia nutrizionale, inoltre, deve mirare a ridurre lo stato infiammatorio, mantenere livelli normali di glicemia e abbassare la produzione di fattori di crescita”.
Quindi il paziente oncologico dovrebbe evitare carboidrati raffinati, carne, latticini, bevande zuccherate, soia, pomodori, melanzane, patate.
Spesso la chemioterapia causa nausea e vomito: per prevenirli, evitare cibi con odori forti o speziati, consumare pasti leggeri e poco conditi, meglio se tiepidi o freddi, mangiare lentamente, bere a piccoli sorsi lontano dai pasti, preparare tisane allo zenzero e fare passeggiate all’aperto.
Con alcuni farmaci può comparire secchezza della bocca: in tal caso evitare cibi croccanti e duri, preferire creme di cereali integrali e legumi, pesce azzurro frullato.
Tra le conseguenze di tumori e chemio c’è l’anemia, o riduzione dell’emoglobina nel sangue, che può provocare spossatezza: in questo caso, scegliere alimenti ricchi di ferro come pistacchi e pinoli, verdura a foglia verde, legumi e cioccolato fondente.
Redazione