Cari lettori, oggi vi riporto una nota di un componente del comitato scientifico ANIO che ci ha destato attenzione durante un congresso medico di aggiornamento sulle nuove terapie per alleviare il dolore.
Il dolore neuropatico, oggi è tra le problematiche più diffuse da affrontare, poiché si verifica quando ad essere danneggiato è lo stesso sistema nervoso. I maggiori soggetti a soffrirne sono i malati di diabete o di sclerosi multipla. Ad oggi, i trattamenti attualmente disponibili sono gravati da una serie di effetti collaterali e finiscono per essere efficaci solo in un paziente su tre. Una nuova classe di farmaci per questa indicazione potrebbe essere sviluppata dal veleno di una lumaca che vive nei mari tropicali, la lumaca marina assassina (genere Conus). Il suo ‘morso’ può risultare in alcuni casi letale, non solo per le sue prede ma anche per l’uomo. In realtà, il veleno di queste lumache contiene centinaia di peptidi, le ‘conotossine’, che a basse dosi, hanno un effetto analgesico sull’uomo. Vista la fascia ampia di malati che ANIO segue in Italia, non potevamo non essere attenti a tali ricerche che continueremo a seguire nello sviluppo invitando l’università Australiana a fare un protocollo sperimentale quanto prima in Italia. Il prof. David Craik dell’University del Queensland (Australia) ha presentato a Dallas, in occasione del congresso dell’American Chemical Society (ACS), lo studio ad oggi definito. Il prof. Craik sostiene che “dai risultati delle ricerche portate avanti potrebbe scaturire una nuova classe di farmaci orali molto efficaci su questa forma di disturbo”. In Italia esiste già un farmaco derivato dalla omega-conotossina del Conus magus, lo ziconotide, che però deve essere somministrato per iniezione diretta nel canale vertebrale, dove blocca i condotti del calcio di tipo N e ha un effetto morfino-simile, senza indurre dipendenza. Un importante passo avanti potrebbe essere invece la messa a punto di terapie orali basati sulle conotossine. Anio, grazie ad alcuni specialisti del comitato scientifico, ha già istaurato contatti con i colleghi australiani per tenervi informati sulle evoluzioni e la possibilità di accedere alla sperimentazione non appena ciò sarà anche possibile in Italia.
Dott. Girolamo Calsabianca
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