La fiducia è l’emozione che nasce dalla valutazione di sicurezza ambientale, la quale è tanto più grande quanto minori sono i pericoli.
La fiducia è legata allo stato di salute ed efficienza dell’organismo, che integra e genera energia, mentre nella malattia solo timori.
La fiducia dipende anche dall’affidabilità relazionale, soprattutto negli animali sociali è fonte costante di sicurezza e protezione, mentre, quando venisse a mancare, genererebbe solitudine, incertezza e paura.
Questa fondamentale emozione non è solo indice d’uno stato di serenità, calma, sicurezza, ma anche di prudenza, che determina le strategie di salvaguardia, di cautela, di precauzione, di protezione, di tutela, di riparo e di mimetismo.
La spinta positiva della fiducia ha varie origini. Le emozioni estetiche sono originariamente annidate nella fiducia. L’animale valuta come il bambino secondo il criterio di bello = buono e di brutto = cattivo.
Questo fatto si comprende facilmente quando si va a ricercare la motivazione dei colori in natura. Un bel fiore è per gli impollinatori un buon fiore.
Un bel frutto colorato e profumato è maturo, mentre da acerbo non ha né i colori né i profumi che lo rendano attraente, perciò è brutto.
Anche per gli esseri umani la bellezza è fonte positiva di attrazione e di fiducia: si corteggia chi ci appare bello, si lavora più volentieri in ambienti accoglienti e belli, ci si sente più a proprio agio e sicuri quando si veste elegantemente.
La bellezza è nel cuore della fiducia al punto che quando s’incontra e frequenta una persona molto buona nel tempo la si scopre bella, anche se non in linea con i canoni estetici correnti.
La specificità della fiducia è determinata da input di oggetti, soggetti, ambienti e idee belli e/o affidabili e rassicuranti.
Anche la vicinanza e l’appartenenza normalmente in assenza di rabbia generano fiducia. Poiché nella fiducia è incluso che i bisogni di sicurezza e preservazione siano saturati, allora sono specifici gli stati di benessere emotivo e la tranquillità.
Infatti aldilà degli stili attributivi del singolo, il criterio assiologico a cui risponde la fiducia parte dalle constatazioni:
“È bello! È buono! È sicuro e posso fidarmi!”.
La maggior parte dei prodotti pubblicitari fonda la sua vendita nella fiducia rassicurando, promettendo, vantando le qualità del prodotto. Basti ascoltare qualche pubblicità sui medicinali.
Si magnificano le proprietà del prodotto con toni e ritmi chiari e suadenti, mentre le controindicazioni sono dette nel modo minimo, sottovoce ed affrettato, obbligato dalla legge.
In carenza di fiducia ogni azione, ogni prestazione viene rallentata, sminuita e resa meno frequente. L’espressione tipica della fiducia è l’atteggiamento rilassato e calmo, ma non privo di entusiasmo: il volto è aperto e sereno e nello stupore è incantato con la bocca a O simile alla paura, ma disteso e senza corruccio.
La fiducia è principalmente implicata nei processi di produzione e riproduzione. Solo in condizioni di sicurezza le attività produttive e l’intrapresa trovano la voglia e la forza per mettere in atto le strategie adeguate.
Anche la riproduzione ha bisogno di fiducia e speranza per generare nuovi figli. Il gioco è tipico delle situazioni di sicurezza e cessa immediatamente con la paura.
I comportamenti di vicinanza stanziale e psicologica, quali l’adesione, il consenso e l’affidamento si generano normalmente dentro un clima di fiducia, mentre solo nello stupore avviene l’incantamento e il rapimento emotivo, estetico e spirituale.
La mancanza di fiducia porta allo scoraggiamento, all’isolamento e all’inattività, mentre nelle forme estreme e patologiche alla depressione.
La fiducia annida le emozioni fileticamente antecedenti dell’area dell’attrazione, soddisfazione e piacere. Infatti, si è attratti da ciò che rende piacevole e soddisfacente ogni situazione.
Prof. Carlo Bonessi
Presidente della SITI