La violenza umana, spesso, non fa distinzione e può essere procurata da chiunque, ma il maggior numero di vittime è formato da donne. In un recente convegno, organizzato presso la stazione Notarbartolo a Palermo nella sede del dopolavoro ferroviario, sono stati presentati alcuni dati drammatici su un fenomeno che non accenna a diminuire. Al convegno, intitolato Confronto sulle violenze oltre la legge, si sono confrontati diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella problematica quali il sindacato delle forze dell’ordine Siulp, l’Anteas associazione nazionale tutte le età attive per la Solidarietà della Cisl e dall’associazione Msos, che si occupa delle donne vittime di violenze, mobbing e stalking. Il 58% dei casi la violenza sulle donne in Italia si consuma all’interno di una relazione sentimentale, il 28% durante la separazione. In assenza di un osservatorio nazionale, non esistono, però, dati certi sulle denunce presentate nel corso del 2013 per violenza domestica e per violenza consumata fuori dal contesto familiare. Infatti, il 33,9% delle donne sceglie di rimanere in silenzio, mentre il 28% ne parla soltanto e appena il 7% denuncia. Fra i pochi dati certi è stato rilevato un aumento della violenza psicologica sino al 35% e una lieve diminuzione di quella fisica al 22%. Invece, tendono a stabilizzarsi le altre forme di violenze, quali minacce al 15%, violenza sessuale al 14,3% e stalking al 6% di cui, dall’1 agosto 2012 al 31 luglio 2013, sono state presentate 7.050 denunce in Italia. Dagli accertamenti successivi alle denunce, è emerso che nel 93% dei casi le vittime patiscono anche la violenza economica come il controllo o l’appropriazione di stipendi o di somme di denaro, la privazione di vestiti e di beni in generale o di servizi essenziali. Secondo i dati in possesso dell’associazione Msos, si è costatato, che all’interno della relazione sentimentale, la violenza fisica esordisce in concomitanza con la gravidanza, quando la donna è certamente più debole perché ha timore per il figlio che porta in grembo. Tuttavia, ci sono alcuni spiragli positivi in questo quadro non edificante della nostra società, l’impegno sempre più massiccio delle forze di polizia su questo fenomeno. Secondo il Segretario nazionale Siulp, Vittorio Costantini, “Dal punto di vista normativo e giuridico le cose sono cambiate, con l’istituzione del reato di stalking è cresciuta l’attenzione nei confronti degli atti persecutori subiti dalle donne, un fenomeno diffuso se si pensa che il 20 % della popolazione italiana ne è vittima. La polizia si è dotata di uffici territoriali specifici per il contrasto, l’impegno è costante davanti ad un difficile compito dato che, tanto spesso, le violenze si subiscono nell’ambiente familiare. Il dato positivo però e che le denunce sono aumentate rispetto agli anni scorsi”.
Francesco Sanfilippo