La principessa inglese, Kate Middleton, futura candidata al trono d’Inghilterra come regina consorte del principe William, è incinta di un terzo figlio.
Tuttavia, questa gravidanza va avanti con difficoltà, perché la principessa è affetta da iperemesi gravidica, già presenti nelle precedenti gravidanze.
Quest’ultima è una condizione che si contraddistingue per episodi ripetuti di vomito che possono portare a disidratazione, perdita di peso e squilibrio metabolico e Kate non è la sola a esserne colpita.
Infatti, una donna su 100 ne è colpita, rendendo una gravidanza ardua. In realtà, il vomito e la perdita di peso sono comuni nelle gravidanze, ma sono facilmente gestibili e incidono poco sulle attività normalmente condotte.
In questo caso, la gravità dei sintomi è tale, che la vita quotidiana della persona ne è limitata. Non esiste un identikit specifico di chi ne è affetto, ma esistono degli elementi comuni che ricorrono spesso, quali la giovane età materna, la prima gravidanza, l’obesità, gravidanza multipla, presenza d’iperemesi in precedenti gravidanze e una componente familiare se la mamma o una sorella, in gravidanza, ne hanno sofferto.
Chi soffre di questa condizione vomita, infatti, molto spesso, almeno tre o quattro volte al giorno, ma la cifra può raggiungere anche la decina.
Questo, ovviamente, aumenta il rischio di disidratazione, di una consistente perdita di peso (oltre il 5%) e di alterazioni degli equilibri nutrizionali e metabolici.
Se i semplici accorgimenti che si possono utilizzare contro nausea e vomito, ed eventualmente il ricorso ai farmaci non permettono di tenere sotto controllo la situazione, può essere necessario il ricovero in ospedale.
Infatti, possono verificarsi anche pressione bassa quando si sta in piedi, e chetosi, che nasce quando si ha l’accumulo di sostanze chimiche acide nel sangue e nelle urine, cosa che accade perché il corpo fa leva sulle riserve di grasso piuttosto che sugli zuccheri per l’energia.
Prima s’iniziano i trattamenti più si vedranno gli effetti positivi per alleviare le sofferenze della gestante. Se trattata per tempo questa condizione non provoca problemi al bambino, anche se la perdita di peso della mamma può portarlo a nascere a propria volta con un peso inferiore al normale.
L’iperemesi non si allevia entro 14 settimane, come accade per chi sperimenta forme lievi o moderate di nausea e vomito, ma può durare per l’intera gravidanza, finché il bimbo non nasce.
Le cause non sono ancora scoperte ed esistono solo ipotesi, per cui si pensa ad una complessa combinazione di fattori genetici, biochimici e psicologici.
Redazione