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Tra falsi miti e disattenzioni, le diete non ci aiutano


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Diminuire la nostra massa grassa quando ci si ritrova in sovrappeso se non obesi, è necessario per salvaguardare quegli organi interni che più soffrono come le nostre coronarie.

Eppure, secondo una ricerca pubblicata sul ‘British Journal of Clinical Pharmacology’ e riportata dal giornale britannico ‘Daily Mail’ promosso, le diete ‘miracolose’ non funzionerebbero mai. Infatti, le diete più di moda farebbero perdere qualcosa, ma non il grasso viscerale.

La perdita riguarda i liquidi, mentre quel poco di grasso perduto nel tempo sarà, comunque, recuperato. Invece, secondo uno studio condotto all’Università di Cambridge, negli ultimi 300 anni i calici sono passati da una capacità di 65 ml a una di 450 ml, incoraggiando a bere.

Cade un mito, che l’esercizio fisico che è il modo migliore per diminuire peso, mentre si accresce quello che si beve di più nei locali e a casa.

Uno studio sulla perdita di grasso durante l’esercizio fisico, è stato mirato, in realtà, all’azione di un particolare integratore, che possiede delle qualità nel facilitare lo smaltimento dei grassi, la sinefrina. Durante la ricerca, un gruppo di ciclisti è stato monitorato per osservare come il livello di grassi cambiasse durante e dopo l’esercizio fisico.

I risultati sarebbero sorprendenti, poiché anche con l’aiuto di questa molecola naturale, i ciclisti avrebbero bruciato 7 grammi al minuto, cioè 42 grammi in un’ora.

Ciò indica che anche con l’aiuto di un integratore, una persona non può eliminare più di un chilo di grasso al mese.
La sinefrina è una sostanza che si può ottenere in natura, sebbene in piccole quantità, da alimenti come arance, mandarini e pompelmi.
Si può recuperare in commercio in quantità maggiori come estratto di arancia amara.

La sua fama si è accresciuta nel tempo grazie alla sua somiglianza con l’efedrina (uno stimolatore del sistema nervoso), cosa che ha contribuito a renderla famosa per accompagnare le diete.

Il suo vantaggio, infatti, è il basso impatto sul battito cardiaco e sulla tensione arteriosa. Secondo i ricercatori dell’Università Camilo José Cela di Madrid, “la perdita di peso può essere incrementata dalla sinefirna, ma sempre combinata con una buona attività fisica.

L’obiettivo degli studi, quindi, diventerebbe la perdita di un chilo al mese, ma che sia un chilo di grasso”.
Gli autori della ricerca rilevano, però, la necessità di proseguire gli studi in questo campo per stabilire gli effetti a lungo termine di questa sostanza nella produzione di energia e nel metabolismo.

Al contrario di un mito che crolla come quello trattato, un altro si confermerebbe, cioè si beve più vino rispetto ai secoli passati.

È possibile? Theresa Marteau, direttore dell’unità di ricerca su comportamento e salute della Cambridge University ha, recentemente, illustrato che il suo team ha esaminato i bicchieri da vino del XVIII secolo custoditi all’Ashmolean museum di Oxford, quelli del XIX secolo a Buckingham Palace e calici più recenti, nel catalogo di John Lewis.

Il periodo chiave sarebbe stato negli anni ‘90”, quando queste dimensioni sono divenute molto più ampie. La squadra di ricerca ha diretto un esperimento di sei settimane in un wine bar a Cambridge, dove 175 ml di vino sono stati venduti in ore diverse in tre tipi di bicchieri dalle dimensioni diverse.
Con il bicchiere più grande le vendite sono aumentate del 14%, mentre negli altri due non ci sono stati cambiamenti. Anche i piatti sarebbero diventati più grandi, e questa potrebbe spiegare l’aumento di sovrappeso e obesità.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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