Il certificato per l’idoneità all’attività agonistica è un documento che presuppone che dietro vi siano dei controlli accurati sulla salute dell’atleta, così da evitare il verificarsi di eventi spiacevoli. Tuttavia, non sempre gli atleti, le società e le associazioni sportive sono così attente e scrupolose come dovrebbero, pur nel rispetto della normativa vigente. Per regolamentare questo quadro, l’Assessorato della Salute emanerà a breve un regolamento attuativo in materia. Ne parliamo con il dott. Pietro Di Fiore, membro, in rappresentanza della Sicilia, del Gruppo Attività Sportive della Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni e consulente per la medicina dello sport dell’Assessorato regionale della Salute.
Quali sono le problematiche generali che limitano lo sport siciliano in materia sanitaria?
<<La medicina dello sport siciliana è regolamentata, oltre che dalle leggi nazionali, anche con la legge n. 36 del 30 dicembre 2000, da allora ad oggi si è fatto poco o nulla per applicarla. Recentemente, c’è stata un’accelerazione determinata dall’impegno della Federazione Medici Sportivi Italiani (Fmsi) siciliana e dall’Assessore della Salute Lucia Borsellino, che ha consentito e favorito la stesura del regolamento attuativo della legge. Questo regolamento chiarisce chi è autorizzato a rilasciare certificazioni agonistiche medico-sportive, identifica chiaramente le normative da applicare e le apparecchiature da utilizzare nelle strutture sanitarie. Ciò è importante perché è calato in un contesto, dove la certificazione è fatta in modo non regolamentato e che spesso non tiene conto di problemi importanti come la sicurezza dell’atleta e l’accuratezza della visita. In questo modo, s’individueranno le strutture idonee, autorizzate a rilasciare queste certificazioni, e i medici che andranno a realizzare questi controlli. La certificazione non agonistica invece rimane anche di competenza del medico di base e dal pediatra di libera scelta come previsto dalla legge Balduzzi>>.
Esiste un coordinamento tra l’Assessorato della Salute e il Coni regionale?
<<C’era una forte collaborazione con la passata dirigenza del CONI, era stato intrapreso un percorso comune, ma da qualche mese lo stesso è commissariato, ma sono convinto che anche l’attuale Commissario non si tirerà indietro da questa strada condivisa. Del resto, il Coni ha funzioni importantissime di controllo, poiché molte associazioni sportive tralasciano l’importanza della certificazione agonistica o non la mettono nel giusto rilievo. Da parte del Coni, delle Federazioni sportive e dagli Enti di Promozione quindi, ci si attende un giusto controllo su quest’aspetto>>.
Che cosa possono fare le società e le associazioni sportive nel campo della certificazione?
<<Le associazioni sportive devono capire che la certificazione per l’attività agonistica non è un surplus, ma un elemento fondamentale, determinante per la salute e la sicurezza dell’atleta. Inoltre, con la collaborazione delle strutture pubbliche e di quelle private che saranno accreditate con il nuovo Regolamento e con i Centri della FMSI in Sicilia, devono fare in modo che in un lasso di tempo breve, tutti i loro atleti abbiano questa certificazione prima di intraprendere l’attività sportiva. Tutto questo costituirà un percorso di prevenzione che ridurrà il verificarsi di alcuni episodi gravi come quelli accaduti nel 2013>>.
Francesco Sanfilippo