Sono 500 mila tra bambini e ragazzi a dover recuperare i vaccini lasciati indietro


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Saranno al massimo 500mila i bambini e ragazzi che dovranno recuperare, per effetto del decreto approvato dal Governo, le vaccinazioni lasciate indietro.

A fare il conto è Giancarlo Icardi, ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Genova e coordinatore del gruppo vaccini di Siti, la Società italiana di igiene e sanità pubblica.

“E’ vero che c’è un calo delle coperture, ma soprattutto per i vaccini del primo anno di vita restano intorno al 95%”, sottolinea Icardi. A questo va aggiunto il fatto che si osserva che negli anni successivi un certo numero di bambini recupera i vaccini non fatti. Se ragioniamo sui bambini tra 0 e 6 anni che si devono mettere in regola possiamo quindi ipotizzare un 5% che è rimasto indietro. Poiché nascono ogni anno 500mila bambini sono quindi 25mila, che moltiplicato per i sei anni fa 150mila. Se includiamo anche gli adolescenti che devono fare i richiami al massimo arriveremo a 500mila”.

Dal punto di vista organizzativo, afferma, potrebbero esserci problemi per alcune Asl. Ugo Vairo, direttore dell’unità operativa tutela della salute del bambino e dell’adolescente dell’Asl Napoli 1 Centro esprime preoccupazione per il provvedimento:

“Ci stiamo organizzando ma temiamo che le aziende non siano in grado di soddisfare le richieste in tempo utile. Il rifornimento di dosi potrebbe essere a rischio sulla possibilità di avere a disposizione i necessari quantitativi di vaccini diventati obbligatori (12 in tutto) in virtù del decreto legge varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Per quello che riguarda le dosi antimorbillo, in tutta Italia ne servirebbero oltre 800mila e noi, in città, abbiamo una copertura molto bassa, sostanzialmente legata al credito, infondato, che i genitori danno a un’infondata relazione con l’autismo, tesi, peraltro, ampiamente smentita da recenti studi”.

Questa circostanza, quindi, fa lievitare notevolmente il numero dei vaccini da tenere pronti in vista dell’imminente avvio delle iscrizioni a scuola.

Vairo auspica una dilazione per i tempi di applicazione del decreto:

“A causa dell’epidemia che c’è stata in Nord Italia – aggiunge – le dosi già scarseggiano, così come avvenne in occasione del falso allarme meningite”.

“I certificati finora rilasciati per le iscrizioni – evidenzia Vairo – ora non sono più validi e vanno rifatti. Questo comporta un ulteriore aggravio di lavoro e noi siamo in pochi”.

Nel Lazio, ad esempio, si prevede un aumento del numero delle richieste simile al numero dei bambini al momento fuori dalla copertura, che è, prendendo a esempio il morbillo cioè la più bassa, all’86%, mentre un 14 per cento che ragionevolmente, in massima parte, si affretterà a vaccinarsi. Il Codacons annuncia che contro la decisione del Governo di rendere obbligatori i vaccini a scuola, ‘’impugnerà il decreto per ottenerne l’annullamento dinanzi la Corte Costituzionale e, se non basterà, si rivolgerà a Strasburgo contro il Governo Italiano’’. Le polemiche sulla questione dei vaccini non passano in secondo piano e promette sviluppi.

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