I Romani lo chiamavano Mare Nostrum, un mare interno intorno al quale si affacciano terre e culture diverse.
Attorno al nostro piccolo mare interno, culture differenti si sono incontrate e talora purtroppo scontrate; ma con un po’ di attenzione alla storia del passato, si scopre che le culture mediterranee sono cresciute insieme fino a quando hanno dialogato.
In tutto ciò, la Sicilia ha avuto un ruolo fondamentale: posta al centro del Mare Nostrum, è stata il luogo di incontro naturale di diverse culture.
In un’epoca come la nostra, dove lo scontro di culture è divenuto drammatico, c’è bisogno di ricordare che – nonostante le diversità, i contrasti e gli interessi – i popoli del Mediterraneo hanno sempre collaborato e che questa nostra isola è stata un vero e proprio laboratorio di collaborazione e convivenza. La conseguenza ovvia è che, se lo abbiamo fatto in passato, potremo farlo anche in futuro.
Le culture del libro hanno molti aspetti che le dividono, eppure le unisce una matrice culturale comune, che affonda le sue radici proprio in quel libro che le ha plasmato.
Abbiamo bisogno di conoscere il nostro passato per costruire il nostro futuro.
L’evento si propone di riflettere sulla influenza del Cristianesimo (nelle sue varie denominazioni), dell’Islam e dell’Ebraismo nella cultura e nella realtà socio-economica della Sicilia, in special modo nei periodi storici in cui tali realtà culturali hanno effettivamente convissuto.
Lo scopo finale è quello di sottolineare il tema della convivenza e della collaborazione, mostrare come il passato possa dare spunti al presente ed essere la testimonianza di una tale possibilità.
Uno stimolo a tornare a lavorare insieme e di concerto per il bene dei nostri popoli e di ogni popolo, perché, se è vero che la storia è maestra di vita e che il disconoscerla condanna a ripetere sempre gli stessi errori, guardarsi dritti in volto l’un l’altro può essere la soluzione.
Padre Mariano Colletta