Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i rappresentanti della Commissione Salute della Regioni, guidati dal Coordinatore Antonio Saitta avrebbero trovato un accordo sul nuovo piano vaccini. Tuttavia, il ministro stesso nega ancora un’intesa tra le parti e prende tempo, adducendo la necessità di consultarsi col Governo. Secondo le prime indiscrezioni trapelate inizialmente, i provvedimenti prevedrebbero l’entrata a regime del piano nazionale vaccinale entro la fine del 2018. Le vaccinazioni per i minori saranno obbligatorie e non più raccomandazioni con una norma nazionale che uniformi i comportamenti su tutto il territorio. È prevista, infine, un’attivazione di un’anagrafe vaccinale informatizzata nazionale.
Il primo aspetto che è stato trattato durante l’incontro tra il ministro e i rappresentanti della Commissione salute delle Regioni, è l’attuazione del Piano nazionale vaccinale. Il loro rappresentante Antonio Saitta, avrebbe affermato: “Abbiamo svolto una verifica Regione per Regione per capire che tempi di attuazione del Piano vaccinale ci sono e con quali modalità anche avvalendoci di un lavoro di monitoraggio interno che ogni Regione aveva già attuato in previsione dell’arrivo del Piano vaccinale.
Abbiamo quindi proposto di distribuire le azioni per attuare il Piano tra il 2017 e il 2018 per arrivare ad un’uniformità su tutto il territorio nazionale”. Il secondo aspetto riguarderebbe la necessità di uniformare l’offerta vaccinale con una norma mirata, eliminando le disparità tra chi raccomanda e chi obbliga alle vaccinazioni nelle Regioni.
“Bisogna trattare questa materia in termini complessivi per arrivare quindi all’obbligatorietà vaccinale per i minori ma l’intenzione da parte delle Regioni c’è tutta” ha assicurato il Coordinatore delle Regioni Saitta. In realtà, le Regioni chiedono le vaccinazioni contenute nel Piano nazionale siano parte costituente dei nuovi Lea, chiedendo un’unica norma che superi la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate affinché tutte le vaccinazioni siano considerate sullo stesso piano nel calendario vaccinale. Inoltre, le Regioni hanno reclamato la realizzazione anagrafe vaccinale informatizzata nazionale per controllare i programmi in modo maggiormente efficace. Poi, si è discusso su una campagna informativa nazionale presentata dal Ministero della Salute in collaborazione con le Regioni per sensibilizzare la popolazione sulle vaccinazioni. Il ministro ha dato il suo assenso sia sull’anagrafe nazionale sia sulla necessità di una campagna nazionale. Per quanto riguarda le risorse, entro i prossimi 15 giorni dovrebbe arrivare al riparto dei fondi per concludere l’operazione vaccini e avviare così la macchina organizzativa.
Intesa fatta? Non proprio, poiché il Ministero ha emanato una nota dove ha smentito la presunta intesa. Secondo il Ministero, “la Commissione Salute ha rappresentato al Ministro la posizione regionale di favore verso un intervento legislativo nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni al fine dell’accesso ai percorsi scolastici nella scuola dell’infanzia e dell’obbligo.
Il Ministro Lorenzin, acquisita la posizione delle regioni, si è riservata di portare la questione all’attenzione del Ministro dell’Istruzione e degli altri Colleghi di Governo. Pertanto, nessuna intesa è stata raggiunta, ma si è trattato dell’inizio di un’interlocuzione istituzionale su di un tema di grande interesse per le famiglie italiane”.
Francesco Sanfilippo