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L’anziano odierno, non un peso ma una possibile risorsa per la società

Il ruolo che l’anziano può svolgere nella società moderna, è notevole, se adeguatamente indirizzata e guidata. La società, però, continua a seguire stereotipi che non aiutano questa fascia di età. Sul ruolo dell’anziano e sulle problematiche che lo affliggono, ne parliamo con il presidente dell’A.d.a (Associazione per i Diritti dell’Anziano) provinciale e presidente del Co.As.An. (Coordinamento Associazioni Anziani di Palermo), Gaetano Cuttitta.

Come va inteso l’anziano oggi?

<<Quando si parla di anziani, occorre fare una distinzione, tra quelli che hanno pluri-patologie e quelli che non hanno grossi problemi. Perciò, abbiamo persone di una certa età che vanno curate e assistite e una parte che va aiutata a invecchiare in buona salute e che può dare ancora molto alla società>>.

L’Ada in passato ha condotto numerose azioni per valorizzare gli anziani, perciò continuerete con questa condotta o modificherete qualcosa?

<<Le azioni che si possono mettere in atto per le persone di una certa età sono tante, ma esiste un problema sociale, non soltanto sanitario. Di fronte ad una persona che subisce uno sfratto o che va in depressione per un licenziamento, non c’è medicina che possa aiutare e il sociale deve integrarsi con la sanità. La società si deve preparare ad affrontare i comuni problemi, mettendo al primo posto la persona umana. Tutti si devono muovere per non dimenticare questo pensiero, ma da soli, non si può fare molto>>.

La società, oggi, affronta problemi globali, ma l’Ada che cosa propone per contrastare le problematiche presenti?

<<Nei confronti delle Istituzioni, l’Ada spinge per prevenire l’insorgere delle malattie tipiche dell’anziano ma non c’è molto spazio per un dialogo con le Istituzioni. Queste ultime sentono i poteri che sanno farsi ascoltare, mentre le singole associazioni non sono ascoltate, perché le loro risorse sono limitate. La maggiore attenzione che la nostra associazione pone, è di andare incontro alla persona anziana, attraverso il centro aggregativo dove organizziamo eventi e interventi, per venire incontro alle esigenze di queste persone come la lotta alla solitudine. Tuttavia, come presidente provinciale non mi sento di affermare che faccia tutto quello che è necessario, perché le risorse sono limitate>>.

Manca una cultura del volontariato?

<<Manca una cultura del volontariato e una dell’anziano>>.

L’anziano, in ogni caso, può essere egli-stesso soggetto proponente per le Istituzioni i cui rappresentanti non vivono le loro problematiche.

<<L’anziano, se non arriva ad esserlo e ad esserci dentro, non ci pensa. Chi non c’è dentro, va educato. La società considera l’anziano come non più utile, ma non è così e dobbiamo invertire questa tendenza>>.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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