È la persona che chiamiamo quando stiamo male e dalla quale ci aspettiamo assistenza, consigli, risposte, soluzioni, ma anche disponibilità e calore umano, perché entriamo in contatto con il medico di famiglia quasi sempre in momenti di debolezza e sofferenza. Vediamo che ruolo ha il medico di base e che cosa ci possiamo aspettare da lui. Come sceglierlo ed eventualmente cambiarlo se non siamo soddisfatti, lo si può fare a Palermo adesso con un Clic, ma non tutti possono dare un Clic. Tuttavia, da chi dipende il Medico di base? Questi è un medico che ha un rapporto di convenzione con l’Asl che ha il compito di indicargli la zona all’interno della quale svolgere la professione aprendo un proprio studio. Un contratto di lavoro con l’Asl regola gli aspetti economici, ossia il suo stipendio, e il numero minimo delle ore di lavoro. Lo stipendio è stabilito in base al numero dei suoi pazienti. Secondo la convenzione con il Servizio sanitario nazionale, un medico di base può avere fino a un massimo di 1.500 assistiti ai quali deve garantire un certo numero di ore di ricevimento in studio e la reperibilità per il tempo restante in cui è in servizio. Il medico di medicina generale a livello lavorativo è assimilabile ad un libero professionista e quindi lascia al singolo ampio margine di discrezionalità nell’organizzazione del lavoro, sia come orari di studio sia per la prenotazione delle visite. Il medico di base è l’esperto del paziente perché ha una completa conoscenza di quest’ultimo, visto che lo segue in tutte le sue cronicità ed acuzie per cui è Il saggio che riassume le varie consulenze degli specialisti e assiste il malato in maniera globale. Se una critica è da fare, io la farei al sistema , che lo ha burocratizzato eccessivamente, e questo lo allontana dal relazione con il paziente, non riuscendo ad istaurare quel giusto rapporto utile nella prevenzione ed evitando un numero di accessi ai pronto soccorsi per acuzie prevedibili.
di Girolamo Calsabianca