L’insulina, medicinale indispensabile per la sopravvivenza delle persone con diabete, sembra per alcuni un passatempo, tanto che è divenuta una moda di tendenza nelle palestre di tutta Italia.
Infatti, è usata sempre più spesso come un falso farmaco dopante, poiché le sue proprietà aumentano l’assorbimento degli amminoacidi, stimolando la sintesi delle proteine che si oppone al catabolismo muscolare, migliorando il recupero.
Il catabolismo non è altro che un processo chimico assai complesso di trasformazione dei macronutrienti formate a loro volta da migliaia di molecole unite insieme, che sono divise in molecole semplici con un conseguente rilascio di energia.
Per questo motivo, è spesso utilizzata insieme agli steroidi ed altri farmaci anabolizzanti.
Inoltre, aiuta a ripristinare le riserve epatiche muscolari di glicogeno consentendo un recupero veloce delle energie spese.
Dunque, l’insulina modaiola per i super palestrati agisce prevalentemente sui muscoli, aumentando la riserva di carboidrati e proteine in questi tessuti.
Una follia modaiola che non tiene conto delle sue pericolosità e dei suoi effetti negativi e collaterali per i palestrati non diabetici.
Il primo effetto è l’ipoglicemia, poiché una dose eccesiva di insulina sottrae nutrimento al cervello che è un organo particolarmente sensibile, la cui funzionalità è legata alle quantità idonee di glucosio.
Quando queste vengono a mancare in maniera indotta, il cervello entra rapidamente in crisi, provocando danni esiziali per il benessere psico-fisico della persona.
Infatti, se l’insulina è utilizzata in maniera scorretta, può essere mortale oppure rendervi vegetali per sempre. Credo possa bastare per far comprenderne la follia di questa moda “palestroide” e pensare che esistono zone nel mondo dove l’insulina scarseggia.
In questi luoghi, a volte, l’insulina è un miraggio oppure si fatica ad averla, e purtroppo qualcuno muore incolpevole come, di recente, è emerso nelle cronache. L’insulina è un farmaco eccezionale in grado di salvare e migliorare la qualità di vita delle persone con diabete.
Tuttavia, l’Europa di oggi, consumistica anche nell’uso o meglio dire abuso di farmaci, deve comprendere e deve poter fermare questa follia modaiola.
Lo deve fare per salvaguardare i giovani d’Europa e salvarne altri nel resto del mondo, dove purtroppo l’insulina non fa moda nelle palestre.
Damiano Iulio