Per micro-punture, ci si riferisce a quei dispositivi a forma di rullo o di timbro dotati di multipli aghi in acciaio, adoperati in medicina estetica per il trattamento delle rughe, dell’acne e, in generale, per il ringiovanimento della pelle.
Questi dispositivi sembrerebbero simili a strumenti di tortura adoperati nel Medioevo a causa dei numerosi aghi (fino a 600) che passati sul viso determinano microscopiche lesioni.
In realtà, il risultato finale è quello di stimolare il processo di guarigione della pelle e di consentire la penetrazione di ingredienti (acido ialuronico, vitamine, minerali) rendendo la cute luminosa, liscia, giovanile.
Dal momento che la medicina estetica si giova di tanti altri presidi (precedentemente descritti in questa rivista) mi sembra utile confrontare i pro e i contro di questi dispositivi in relazione ad altre procedure. Vi sono in commercio differenti modelli di microneedling in relazione al numero di aghi e alla loro lunghezza ( da 0,25 mm fino a 3 mm) e la scelta va dal dermaroller, alla dermapen e alla dermastamp ciascuna di esse con caratteristiche particolari ma con il risultato finale sopradescritto.
I benefici del dermaroller o microneedling sono legati nel caso dell’acne cicatriziale, alla rottura dello spesso collagene responsabile delle cicatrici ed in generale al miglioramento delle rughe e di eventuali cicatrici o inestetismi con lo stesso meccanismo.
Il dermastamp (dotato di 12 aghi) funziona sulla pelle diversamente dal dermaroller che viene rullato. Necessita soltanto di una pressione locale (come una timbratura) sulla zona da trattare (ideale per cicatrici da ustione, chirurgiche, milia ed altri inestetismi di piccole dimensioni. Sono stati riportati studi che documentano il miglioramento della cellulite con questa metodica.
Personalmente non condivido l’uso del dermaroller in questa patologia dal momento che la cellulite è una malattia multifattoriale e molto complessa del sottocutaneo dove intervengono diversi fattori (genetici, abitudini di vita, sedentarietà ecc.).
È chiaro, peraltro, che il processo di guarigione innescato dal microneedling non può agire su tutti i livelli responsabili della malattia.
Il dermaroller confrontato con altre procedure come il laser o i peeling chimici promuove in maniera naturale la produzione del collagene. Occorre, però, tenere in mente che non rimuove gli strati superficiali dell’epidermide (quelli per intenderci danneggiati dal sole).
Pertanto il suo utilizzo non va fatto in maniera indiscriminata, ma valutando caso per caso l’armamentario più utile e proficuo per il paziente da parte del medico. Su internet vengono pubblicizzati dermaroller per uso quotidiano al fine di ringiovanire la pelle.
Anche in questo caso dissento dal “fai da te” suggerito perché se si sottopone costantemente e su basi regolari la tua pelle al microneedling (non entro in merito alla scelta del materiale o alla lunghezza dell’ago!), si avranno conseguenze negative sulla produzione del collagene.
Infatti, il successivo processo di riparazione, in questo modo, sarà sempre ritardato o ostacolato.
A tal proposito vale la pena ricordare che nei processi di riparazione, entrano in causa 2 tipi di collagene (tipo I e tipo III). È dal bilanciamento e dalla loro produzione che avviene il processo di guarigione nelle “ferite”, cosa che non avviene sottoponendo a stress quotidiano la nostra pelle.
Un altro problema a favore del microneedling è costituito dall’asserita (da parte di aziende farmaceutiche o industrie cosmetiche) penetrazione dei vari ingredienti cosmetici attraverso le microlesioni causate dalle punture.
I riportati benefici sulla” penetrazione profonda” di queste sostanze derivano da studi effettuati su un’esigua popolazione.
Talvolta, questi provengono da parte degli stessi medici che lavorano per le compagnie che sponsorizzano il prodotto (sul mercato si trova di tutto dai fattori di crescita alle cellule staminali eterologhe!).
Tutto questo comporterebbe seri rischi alla salute della pelle, ma dal momento che tale” penetrazione profonda” è ancora da dimostrare, il mio personale consiglio è quello di non perdere tempo e denaro per cure di bellezze inutili e dispendiose.
È pur vero che gli schermi solari, i sieri anti-età, gli antiossidanti ecc. agiscono solamente sullo stato superficiale della pelle svolgendo ottimamente la loro funzione di difesa dall’ambiente esterno responsabile del crono e fotoinvecchiamento.
In conclusione invito sempre i potenziali pazienti a rivolgersi a medici con esperienza sull’uso delle varie metodiche di ringiovanimento.
Meglio una ruga in più che un viso devastato! Diffidando sempre dal “fai da te” e dall’uso indiscriminato di prodotti a poco prezzo e facilmente reperibili sul mercato ovvero di sconosciuta provenienza.
Dr Ennio Sacco
Medico-Chirurgo