Appena entrata, la stagione estiva 2016 promette di essere tra le più difficili dal punto di vista delle temperature. Perciò, il Ministero della Salute ha emanato delle linee-guida per difenderci efficacemente dal caldo incombente, definito “Piano Operativo Nazionale della Prevenzione effetti del caldo sulla salute”. La mancanza di cautela può mettere in pericolo tutti, non solo chi è incluso, per età o profilo clinico, tra i soggetti più sensibili come vecchi e bambini. Infatti, l’eccesso di calore, caratteristico delle giornate estive, può favorire, secondo il Ministero della Salute, anche nascite pre-termine o danni al sistema nervoso centrale e a quello circolatorio. Queste linee-guida riguardano l’abbigliamento, la temperatura da mantenere a casa e a lavoro, la temperatura corporea, lo svolgimento dell’attività fisica, le uscite all’aperto, i lavori all’esterno, l’alimentazione, l’auto, l’assunzione dei farmaci e l’attenzione verso i soggetti a rischio. L’abbigliamento deve essere leggero e adeguato alle proprie esigenze, a seconda che ci si trovi all’aperto o all’interno delle mura domestiche. Se possibile, è opportuno prediligere capi realizzati con fibre naturali che favoriscono la respirazione della pelle e proteggere la testa con un cappello qualora si esca nelle ore più calde della giornata. È opportuno anche rinfrescare l’abitazione o la sede lavorativa durante le calde giornate estive. Le linee-guida consigliano, in questo caso, di chiudere finestre, persiane e tapparelle nelle ore più calde, preferendo la loro apertura nelle ore più fresche (serali o notturne). Qualora si utilizzi un condizionatore d’aria, si deve evitare una temperatura troppo bassa, ma impostarla tra i 25 e i 27 gradi, senza dimenticare fare con regolarità la pulizia dei filtri coprendosi quando si passa da un ambiente caldo a uno più freddo. Per tenere bassa la propria temperatura corporea, occorre ricorrere a bagni e docce con acqua tiepida o bagnare il viso e le braccia con acqua fresca. Inoltre, è necessario evitare di svolgere esercizio fisico nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 18), mantenendo un adeguato grado di idratazione con la reintegrazione dei liquidi persi con il sudore. È anche sconsigliato uscire nelle medesime ore per le strade principali, perché esiste il rischio ozono. Questo gas tende a concentrarsi nell’aria (durante le giornate più calde) fino a raggiungere livelli di tossicità, mettendo a rischio soprattutto i soggetti asmatici o affetti da Bpco (bronco-pneumopatia cronico ostruttiva). Non va minimizzato anche il rischio del calore eccessivo anche se si è abituati a lavorare all’aperto, ma occorre prestare attenzione alla possibilità di incappare in disidratazione, colpo di calore o eccessiva esposizione alle radiazioni solari. Per evitare pericolosi incidenti, è preferibile usare creme solari protettive, vestiti leggeri e traspiranti, occhiali da sole, copricapo e una costante idratazione e reintegrazione dei liquidi persi. In questo caso, la quantità d’acqua consigliata al giorno è di 2 litri o più, qualora siano fornite dal proprio medico curante specifiche indicazioni. Sono da evitare, invece, le bevande alcoliche e da ridurre i consumi di bevande gassate o troppo fredde. L’alimentazione ritenuta idonea per un clima simile è la frutta insieme alle verdure ricche di acqua, consumando cibi leggeri, facilmente digeribili. La conservazione degli alimenti diviene indispensabile poiché il caldo può favorire la proliferazione dei germi. Più complessa è la situazione delle auto, la cui gestione sotto il sole non va sottovalutata. Infatti, è consigliabile non viaggiare con la propria auto qualora questa sia stata per molto tempo al sole. Inoltre, è necessario aprire gli sportelli e tenerli aperti per qualche minuto così da far scendere la temperatura interna all’abitacolo. Non bisogna lasciare mai esseri umani o animali da soli in un’auto al sole, e occorre allertare le autorità attraverso il 112 (numero unico europeo per le emergenze) qualora doveste avvistare un veicolo incustodito con bambini o animali a bordo. Chi si trova costretto a seguire terapie farmacologiche, deve fare i conti con i rischi che l’eccesso di calore e l’esposizione ai raggi solari diretti possono danneggiare i farmaci, per cui il Ministero consiglia di usare il frigo per conservarli quando questi richiedano una temperatura di conservazione intorno ai 23°.
Infine, gli anziani e chi è affetto da patologie respiratorie o cardiache non devono mai sminuire eventuali sintomi, anche leggeri, legati all’aumento delle temperature tipico del periodo estivo. Qualora seguano terapie farmacologiche, dovranno consigliarsi col proprio medico curante prima di variare la terapia, comunicando tempestivamente qualsiasi malessere e non interrompendo per proprio conto l’assunzione dei farmaci. La medesima condotta devono tenerla le donne in gravidanza.
Francesco Sanfilippo