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Colesterolo, un italiano su tre ce l’ha alto. Record in Emilia e Sardegna


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Un italiano su tre soffre di ipercolesterolemia e nel 40% dei casi non si è consapevoli di soffrirne.
Un campanello d’allarme lanciato a Rimini durante il congresso nazionale di Anmco – l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri – al quale si aggiunge il triste primato della mortalità per malattie cardiache in Italia: attacchi di cuore (184.800 decessi) e ictus (quasi 94 mila morti) nel 2013 hanno rappresentato quasi la metà (48%) di tutte le cause di morte per persone sotto i 75 anni.
Tra 2008 e il 2012, il 34,3% degli uomini e il 36,6% delle donne sono risultati affetti da colesterolo alto, con una crescita del valore medio del 24,6% negli uomini e del 36,6% nelle donne. Secondo i dati più recenti raccolti con l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey, rilevazione condotta sulla popolazione generale adulta (35-74 anni) dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con Anmco-Heart Care Foundation, nella speciale classifica del ‘colesterolo cattivo’ in testa vi sono l’Emilia Romagna insieme alla Sardegna, seguite da Molise e Calabria.
In particolare, per macro-area del Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Emilia Romagna e Liguria), la prevalenza dell’ipercolesterolemia totale registrata nel 2008-2012 è stata del 35% per gli uomini e di 36% per le donne, con lievi differenze tra le diverse Regioni. Nella macro area del Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), la prevalenza dell’ipercolesterolemia totale è del 29% per gli uomini e del 34% per le donne. Nella macro area del Sud (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), la prevalenza dell’ipercolesterolemia totale è del 36% per gli uomini e del 39% per le donne.
Alcune Regioni più di altre superano la soglia limite della colesterolemia totale, che già oltre i 200 mg/dl pone problemi di rischi per la salute, insieme all’ipertensione arteriosa e all’abitudine al fumo. L’Emilia Romagna, assieme alla Sardegna, è appunto prima in classifica con valore medio sulla popolazione generale di 245 mg/dl nelle donne e 237 mg/dl negli uomini. Poco al di sotto sono le donne del Molise con 240 mg/dl, della Calabria con 238 mg/dl, della Sicilia e Sardegna con 237 mg/dl. In generale le donne presentano valori più alti, sia nelle tre macro-aree sia nelle singole regioni, rispetto agli uomini. “Lo stato del controllo della condizione a rischio dovuta al colesterolo – rileva Simona Giampaoli dell’Iss – è sicuramente migliorato negli ultimi 10 anni, il 24% degli uomini e il 17 % delle donne dislipidemiche sono ben controllate con la terapia farmacologica, però ancora circa il 40% della popolazione a cui è stata riscontrata una ipercolesterolemia non sa di avere tale condizione, pertanto c’è ancora molto da fare nell’ambito della prevenzione”. La prevenzione, è stato ribadito a Rimini, inizia a tavola: “Un consumo di grandi quantità di verdure sia crude che cotte – consiglia Michele Gulizia Presidente di Anmco – unito a 400 grammi di pesce a settimana e la carne una volta, massimo due alla settimana per i giovani, una cucina con pochi grassi sostenuta da uno stile di vita non sedentario, con camminate di 5 chilometri in due ore, sono già un importante prevenzione”.

Adnkronos

di AdnKronos

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