GERMI

Infezioni Ospedaliere da germi MDR


Notice: Undefined index: tie_hide_meta in D:\inetpub\webs\nellattesait\wp-content\themes\sahifa\framework\parts\meta-post.php on line 3

I progressi conseguiti nell’ambito della batteriologia ed immunologia e la scoperta prima dei sulfamidici negli anni Trenta e quindi degli antibiotici (penicillina) negli anni Quaranta, hanno contribuito a diffondere l’illusione che le infezioni ospedaliere potessero essere definitivamente eradicate. Tale illusione si è subito rivelata falsa: le infezioni ospedaliere hanno continuato a rappresentare la più frequente “complicanza” ospedaliera e il loro trend, in assenza di programmi di controllo, è in continuo aumento.Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la resistenza agli antibiotici da parte dei microrganismi è una delle più grandi minacce di oggi alla salute pubblica,in grado di colpire chiunque,ad ogni età,in qualunque paese del mondo. Senza un’azione urgente,ci dirigiamo verso un’era post-antibiotica.
Molti governi in tutto il mondo hanno iniziato a prestare attenzione ad un problema in grado di mettere a rischio i successi ottenuti negli ultimi decenni con la medicina moderna.E’ stato valutato che in media il 5% dei pazienti ospedalizzati contrae un’infezione durante il ricovero e dal 7% al 9% dei pazienti ricoverati ad un dato momento è infetto. Negli Stati Uniti le infezioni ospedaliere allungano in media la degenza di 4 giorni e contribuiscono a 20000-60000 decessi annui, comportando una spesa annua di 210 miliardi di dollari. Nei Paesi dell’Unione Europea, circa 25.000 pazienti muoiono annualmente come conseguenza d’infezioni da germi multiresistenti, con un costo associato di 1,5 miliardi di euro. In Italia sono stimati 5000-7000 decessi annui riconducibili ad infezioni nosocomiali, con un costo annuo superiore a 100 milioni di euro.La resistenza agli antibiotici si verifica naturalmente,ma l’abuso e l’uso inappropriato degli antibiotici sta accelerando il processo.Il largo uso che ne è stato fatto negli ultimi 60 anni in medicina umana, medicina veterinaria, in zootecnia e persino nell’agricoltura ha esercitato e continua ad esercitare una potente azione selettiva nei confronti dei batteri, che per sopravvivere sono costretti a mutare. La comparsa di resistenze agli antibiotici è al momento più veloce dello sviluppo di nuove molecole. Inoltre, la comparsa di patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici (MDR) riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace.Un altro fattore importante nella diffusione dell’antibioticoresistenza è rappresentato dalla trasmissione d’infezioni sostenute da microrganismi antibioticoresistenti, soprattutto in ambito assistenziale (ospedali, strutture di lungodegenza, ecc.), ma anche sul territorio. L’adozione di misure efficaci a prevenire la trasmissione delle infezioni correlate all’assistenza consente di limitare la diffusione di questi ceppi ad altri pazienti ed alla comunità.In Italia il fenomeno dell’antibioticoresistenza è decisamente più preoccupante che in altri Paesi. Il consumo di farmaci antibiotici in ambito umano e veterinario è uno dei più alti in Europa e l’Italia è, inoltre, in controtendenza.In diversi paesi il trend si è generalmente invertito.Inoltre, il consumo di soluzioni idroalcoliche per l‘igienizzazione delle mani, aspetto centrale della prevenzione della diffusione dei batteri antibioticoresistenti, è fra i più bassi in Europa. In Italia è attualmente in corso un’epidemia a livello nazionale di infezioni da Enterobacteriacee produttrici di carbapenemasi,in particolare Klebsiellapneumoniae,il cui tasso di resistenza ai carbapenemi è passato dall’1% nel 2008 al 34% nel 2013.La diffusione di numerosi altri germi multiresistenti, quali Staphylococcusaureus, è un problemarilevante in molti ospedali.
Le infezioni da germi multiresistenti possono colpire chiunque ma i più a rischio sono gli anziani, gli immunodepressi e chi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.I grandi progressi della medicina in questi ultimi anni che hanno permesso di ottenere risultati impensabili in termini di sopravvivenza grazie ai trapianti e alle chemioterapie dei tumori, certamente ha aumentato la numerosità di persone fragili a rischio di infezione. Le manifestazioni cliniche più rilevanti sono polmoniti, infezioni urinarie, infezioni delle ferite chirurgiche e del catetere venoso con quadri di sepsi. Certamente il tempo di degenza e la durata di trattamenti antibiotici sono i fattori principali che si correlano al rischio d’infezione ospedaliera.Le infezioni ospedaliere sono, almeno in parte, prevenibili con l’adozione di pratiche assistenziali “sicure”, che sono in grado di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni,e comportano la riduzione del 35% almeno della frequenza di queste complicanze.
Per questo, le infezioni ospedaliere sono un indicatore della qualità dell’assistenza ospedaliera.
Per controllare la diffusione delle resistenze è assolutamente necessario intervenire adottando anche in Italia strategie che si sono dimostrate efficaci in altri paesi europei.
Tali strategie sono mirate a promuovere l’uso appropriato di antibiotici in tutti gli ambiti (ospedale, territorio,veterinaria) i cosiddetti interventi di antimicrobialstewardship, e a limitare la diffusione dei germi multiresistenti, in particolare attraverso la corretta igiene delle mani e le altre procedure igieniche per il controllo della trasmissione degli agenti infettivi in ambito sanitario.
Gli antibiotici sono l’unico farmaco il cui maluso si riflette non tanto sul paziente che lo sta assumendo,quanto sugli altri pazienti e sulle generazioni future.
In questo scenario un ruolo sempre più rilevante deve essere svolto da tutte le strutture di Malattie Infettive presenti in Italia che devono gestire non solo i casi sempre più frequenti di pazienti con infezioni gravi, ma anche l’uso appropriato di antibiotici all’interno dell’Ospedale.

Dott.ssa Concetta Di Grigoli
U.O.C. Malattie Infettive
Az.Osp. Riuniti
Villa Sofia-Cervello

di Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *