La camera iperbarica che è il nome tecnico di una cella di decompressione e che è un apparato in grado di sopportare la pressione di aria al suo interno. Questa camera permette di ospitare persone che abbiano la necessità di essere sottoposte ad un trattamento iperbarico di decompressione come nel caso di subacquei che abbiano affrontato un’errata o accidentale inosservanza di decompressione.
Il trattamento può essere esteso, però, anche a pazienti affetti da diverse patologie che sostengono così anch’essi una terapia iperbarica. Quest’invenzione è derivata dalla necessità di effettuare le soste di decompressione da parte dei palombari e che è stata inventata nel 1916 da Alberto Gianni, noto palombaro della SORIMA, (Società Ricuperi Marittimi) di Genova. Questi, era stanco di dover fare le lunghe soste di decompressione in acqua, alla quale erano costretti tutti i palombari all’epoca dopo avere superato i limiti di non decompressione. Inizialmente, l’inventore denominò l’apparecchio cassa disazotatrice, poi è stata chiamata cassa di decompressione e, infine, ha assunto il nome definitivo attuale. La camera di decompressione, così com’è oggi concepita ed in grado di essere facilmente trasportata e collocata a bordo di imbarcazioni e navi, oltre che essere uno strumento polifunzionale negli ospedali. Le patologie trattate e i casi in cui può essere impiegato questo strumento, infatti, sono innumerevoli, ma le indicazioni sono severamente emanate dalla SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), dalla SIMSI (Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica) e dalla ECHM (European Comittee for Hyperbaric Medicine). Tra le patologie che richiedono un intervento urgente si riscontrano la malattia da decompressione, l’embolia arteriosa gassosa, le intossicazioni da monossido di carbonio, la gangrena umida tipica del piede diabetico, la sordità improvvisa causata da trauma e l’anemia acuta grave. Tra le patologie dove il trattamento iperbarico può risultare un utile aiuto ci sono i trapianti cutanei a rischio, le ustioni estese e le fratture a rischio. Le prestazioni di ossigeno terapia iperbarica sono effettuate in regime ambulatoriale, programmando i trattamenti con gli utenti e in regime di urgenza/emergenza per i pazienti inviati dalle strutture di ricovero e cura. I trattamenti di routine sono prestati, in genere, a cadenza giornaliera per 6 giorni alla settimana, salvo deroghe concordate per particolari situazioni.
Francesco Sanfilippo