L’incontinenza urinaria è frequentissima nelle donne rispetto agli uomini e l’avanzare dell’età renderà comune questa disfunzione nel futuro. Non mancano i costi che anch’essi aumenteranno, quando già da ora si assiste a fenomeni speculativi che diminuiscono le risorse disponibili. La cattiva gestione diviene ormai un problema per la tenuta dei conti, ma l’avanzare della tecnologia consente di ridurre i costi di degenza e di recupero, purché la Sanità decida di investirci. Agli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello sono operative alcune di queste tecnologie e tecniche che permettono tali recuperi e si auspica che tali novità possano essere adottati da tutti i reparti similari, così che questa disfunzione, che causa spesso disagi fisici e psicologici, possa essere contrastata in modo produttivo per tutta la società.
L’incontinenza Urinaria (UI) è 2 volte più comune nelle donne rispetto all’uomo con una prevalenza nella popolazione maschile adulta variabile tra l’1 ed il 39 %. I fattori di rischio più comuni sono rappresentati dall’età avanzata, dalle infezioni delle vie urinarie, dai disordini urologici correlati alla ipertrofia prostatica e dalle condizioni generali psico-fisiche scadenti dei pazienti. Una grossa fetta di UI negli ultimi anni è in realtà correlata ai cosiddetti danni iatrogeni. Ogni effetto sul paziente derivante dalla cura del medico viene comunemente identificato come “malattia iatrogena”, dovuta all’effetto nocivo della terapia praticata per un’altra malattia, o comunque conseguente a un intervento medico. Per intenderci una buona fetta di interventi per patologia tumorale e non solo effettuata nella porzione pelvica (il bacino) può andare a ledere l’innervazione deputata alla continenza urinaria determinandone il problema. Da anni vengono effettuate campagne di sensibilizzazione per la diagnosi precoce del tumore della prostata che rappresenta il primo tumore maschile per numero e per frequenza. Tutto questo ha portato all’esecuzione di interventi di prostatectomia radicale in età spesso anche al di sotto dei 60 anni. L’obiettivo di una chirurgia radicale sia che riguardi il colon-retto sia che riguardi la prostata, è quello della completa eradicazione del tumore. Tuttavia, questo, spesso, passa per un’accettazione (prevista nel consenso informato) di una serie di effetti collaterali statisticamente evidenti anche nelle mani dei migliori chirurghi al mondo. La spesa annuale in USA per la cura dell’UI è stimata superiore ai 18 miliardi di dollari, seconda sola a quella della terapia per l’artrosi. Una voce molto elevata di questa spesa è, in Italia, per presidi sanitari per l’incontinenza. Le cronache siciliane ci hanno recentemente raccontato delle vicende riguardanti l’aggiudicazione di gare per i pannoloni. Orbene è con orgoglio che si può annunciare la possibilità, già utilizzata da alcuni anni in Europa ed in Italia, di utilizzare dei presidi chirurgici in attività mini-invasiva per la correzione dell’incontinenza urinaria maschile presso l’Azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo. “La necessità di privilegiare la terapia delle patologie oncologiche presso la Unità Operativa Complessa di Urologia – ci racconta il Dr. Fulvio Piazza, primario facente funzioni della UOC di Urologia – non ha permesso negli ultimi anni di affrontare questa tipologia di problematiche, fortemente invalidanti sulla qualità di vita del paziente ormai libero del suo tumore. Il Dr. Emilio Italiano insieme col Dr. Vito Miceli, partecipando attivamente a Corsi di formazione in Italia ed all’estero, hanno acquisito un know-how necessario ad affrontare e risolvere con modalità mini-invasive la UI”. “Abbiamo dedicato una lista di attesa indirizzata alla Chirurgia Protesica –continua il Dr Piazza – con l’obiettivo di dare all’utenza la possibilità di risoluzione non soltanto della problematica dell’incontinenza urinaria, ma anche della possibilità di impianto di protesi peniene idrauliche, dispositivo sempre più richiesto per le problematiche relative alla disfunzione erettile.” “Un altro campo dove l’Andrologia Chirurgica si svilupperà prevede il potenziamento della Unità Operativa Complessa con servizi dedicati alla terapia della Ipertrofia prostatica Benigna (IPB) con l’utilizzo del Green Laser, unico centro nella Sicilia Occidentale, permettendo finalmente di sfoltire le lunghissime liste di attesa create dalla esigenza di trattamento prioritario delle patologie oncologiche. Anche qui il Dr Italiano, col Dr Alberto Laganà, hanno sviluppato ottime competenze”. I cosiddetti Sling sottouretrali possono essere definiti il primo trattamento chirurgico funzionale dell’incontinenza maschile lieve e moderata. Il sistema prevede un approccio mininvasivo e si avvale di un cuscinetto in polipropilene che solleva la zona uretrale. Una regolazione più fine viene poi realizzata regolando la tensione di sollevamento attraverso due fili di tensionamento. Il razionale di questa procedura prende spunto dal fatto che dopo prostatectomia radicale (PR) si può osservare una lassità dello sfintere posteriormente. Si può parlare, anche se il termine non è propriamente corretto, di prolasso uretrale-perineale. La finalità della procedura, pertanto, sarà quella di correggere il “prolasso” e quindi di ripristinare l’anatomia pelvica pre-operativa. La procedura è in Day Surgery e prevede un’anestesia spinale. I pazienti fino ad ora operati hanno abbandonato i pannoloni e ripreso piena capacità di continenza. L’Andrologia Chirurgica compie passi da gigante occupandosi a pieno titolo della buona salute funzionale e sessuale del maschio, facendo anche risparmiare il nostro sistema sanitario nazionale.
Massimo Bellomo