La lotta ad una malattia, in particolare se temibile come il cancro, richiede spesso di ideare molteplici azioni in grado di arrestarne la diffusione, garantendo la salute dei pazienti e la tenuta dei conti. Non sempre ciò è possibile, ma è importante che le iniziative continuino fino a quando le patologie in questione non sono ridotte a fenomeni controllabili. La FederAnziani Senior Italia, in un recente convegno, ha avanzato la proposta di istituire un fondo ad hoc finanziato dalle accise sui tabacchi, che rimborsi alle Regioni il costo dei farmaci oncologici innovativi. Una proposta simile era già stata avanzata dall’Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom), per assicurare le cure a tutti i cittadini. L’Associazione, perciò, avanza l’idea di applicare un centesimo in più per ogni sigaretta venduta. Il finanziamento delle cure innovative sarebbe così garantito, poiché oggi sono presenti 10.900.000 fumatori in Italia con 140.000 sigarette fumate ogni 24 ore che comportano 41.000 i nuovi casi di tumore al polmone nel 2015. Lo Stato da questo contesto ricava circa 11 miliardi di euro dalle accise del tabacco usando queste risorse in vario modo tranne quello che curarne gli effetti. In realtà, sarebbe sufficiente una piccola frazione di queste somme, anche solo il 5%, per garantire pieno accesso a tutti i malati dei tanti farmaci in arrivo sul mercato. L’idea non è peregrina se si considera che, sempre secondo la FederAnziani, ogni ora in Italia vengono individuati più di 40 nuovi casi di cancro, portando 363.300 le diagnosi stimate nel 2015. Eppure a questo dato non certo ottimista, emerge un’altra realtà fatta di concrete speranze, poiché i farmaci innovativi, l’immunooncologia e le terapie target personalizzate stanno aumentando le guarigioni del 18% (uomini) e del 10% (donne), anche di fronte a malattie a stadio avanzato. Il presidente della FederAnziani, Roberto Messina, ha esposto il seguente ragionamento: “Al premier Matteo Renzi, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan di impegnarsi entro il 2016 a Istituire un Fondo Nazionale per l’Oncologia finanziato con un centesimo in più per ogni sigaretta, per un totale di 720 milioni di euro l’anno. Il l fondo è la risposta politica alla sfida del secolo: curare i malati di cancro, dando nuove opportunità di vita, garantendo nuove speranze e diventando il Paese più in salute del mondo. A tal fine Senior Italia FederAnziani lancerà una raccolta di firme a sostegno della propria petizione”. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non è rimasta indifferente alla proposta, mettendo in guardia, però, dai facili entisiasmi. Secondo il Ministro “La proposta “rappresenta una possibilità da prendere in considerazione – ha osservato – Tuttavia occorre comunicarla e condividerla con efficacia, altrimenti si rischia che venga percepita esclusivamente come una nuova tassa e quindi che venga rifiutata. Siamo comunque impegnati al massimo per disegnare una nuova governance del farmaco, come dimostra il tavolo ad hoc che, da 5 mesi, abbiamo attivato presso la Presidenza del Consiglio. In questi ultimi anni stiamo, infatti, registrando elementi del tutto nuovi ed è in atto una vera e propria rivoluzione. Siamo dinanzi un livello d’innovazione simile a quello emerso quando furono scoperti gli antibiotici”. E proprio in relazione a questo tema Lorenzin ha ricordato che “servono nuovi meccanismi di ricerca, poiché l’antibiotico-resistenza è la prima causa di morte negli ospedali di tutto il mondo”. Nel corso del convegno, è intervenuto anche Andrea Mandelli, vicepresidente della Commissione Bilancio al Senato e presidente della Fofi. Quest’ultimo ha dichiarato: “I nuovi farmaci in arrivo sono tantissimi e questa novità evoca inevitabilmente il tema cruciale della sostenibilità del Ssn. Questo elemento, assieme al progressivo incrementa della longevità, costituisce indubbiamente un aspetto positivo ma esercita anche una fortissima pressione sui cordoni della borsa. Bisogna quindi costruire una politica di spending review che permetta di selezionare nel migliore dei modi i centri ospedalieri e decidere come fare un’efficace razionalizzazione degli ospedali. Serve però un approccio sistemico e non più soltanto emergenziale. Per troppo tempo molti si sono cullati nella convinzione che l’innovazione si fosse arrestata, mentre si trattava in realtà di una fase di transizione. Oggi i farmaci innovativi, quasi esclusivamente biotecnologici, giungono alla registrazione in numero sempre crescente e questo pone un’ulteriore tensione al Servizio sanitario.
Le forme di razionamento delle prestazioni hanno un effetto sempre più limitato. Occorre ripensare alcuni aspetti della nostra sanità, a cominciare dalla governance ma anche dalle fonti di finanziamento e, in questo senso, anche la proposta dell’AIOM e quella analoga di Federanziani meritano di essere prese in considerazione”. La speranza è che questa come altre proposte, se fattibili, non restino senza conseguenze e possano andare a buon fine per il benessere dei malati.
Francesco Sanfilippo