Il termine caffè è molto comune nel nostro linguaggio e nelle nostre abitudini, ma non tutti sanno che tale termine non deriva dal “Caffa”, regione dell’Abissinia dove nasce spontanea questa pianta (Rubiacea della famiglia della Gardenia e della China). Il termine deriva da una parola turca “Qahè” a sua volta derivata dall’arabo “Qahwah” che significa vino (sostanza proibita agli arabi nel corano). Nel XIV secolo il termine indicò nello Yemen una bevanda calda preparata con chicchi di caffè macinati. Da lì tale bevanda si diffuse a Venezia che la divulgò nel mondo come dimostra la relazione degli ambasciatori veneti nel 1585 ove è presente la prima descrizione della bevanda del caffè – acqua negra bollente ricavata da una semente chiamata cavè. In seguito, il nome caffè indicò il locale dove si vendeva e si gustava la bevanda e parecchi caffè hanno avuto una notevole importanza nella vita sociale, politica e culturale d’Italia come il caffè Florian di Venezia, il caffè Pedrocchi di Padova, ed infine, un tempo, il caffè Mazzara di Palermo (ove Tomasi di Lampedusa scrisse il suo celebre Gattopardo. Non dimentichiamo i derivati termini scientifici quali caffeina (alcaloide eccitante del caffè), caffeone (olio essenziale derivante dalla tostatura del caffè col suo gradevole aroma), caffeinismo (indicante l’intossicazione da caffeina), etc. Inoltre, voglio ricordare la varietà di modi con cui giornalmente richiamiamo tale sostanza come caffellatte, cappuccino, caffettiera, ed ancora caffè stretto, caffè lungo, caffè corto, sin ad indicare con la frase “ chiacchere da caffè “ discorsi vaghi e spesso inutili. Con “non si abbiliasse il caffè -non unisca la bile al caffè-“ un detto siciliano da intendersi umoristicamente quando un discorso prende una brutta piega, e con “il caffè si prende bestemmiando” per indicare che il caffè va preso sempre caldo, quasi a scottarsi la lingua, per ricavarne il massimo godimento. Volendo infine accennare sui pro e i contro che il caffè provoca nell’organismo, ricordo brevemente gli effetti positivi che la caffeina fornisce se assunta in dosi opportune quale stimolatore della secrezione gastrica e biliare (facilitante i processi digestivi), quale stimolante e tonicizzante sulla funzionalità cardiaca e nervosa e quale sostanza che favorisce anche il dimagrimento diminuendo l’appetito e utilizzando i grassi a scopo energetico. Non mancano però anche gli effetti negativi della caffeina nell’assunzione in eccesso (oltre tre-quattro tazze di caffè al dì).
Essi sono un’eccessiva stimolazione sulla secrezione gastrica di acido cloridrico (dannoso in soggetti gastritici, ulcerosi, o con reflusso gastro-esofageo), un eccessivo effetto stimolante cardiaco e nervoso sino ad arrivare al suaccennato “caffeinismo”, intossicazione ove compaiono irrequietezza, alterazioni psichiche, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), insonnia, e talvolta anche collasso cardiocircolatorio.
Ricordando quanto esposto, con moderazione, iniziate la giornata o concedetevi una pausa sorbendovi lentamente una calda tazzina di quest’aromatica sostanza e….buon caffè per tutti!!!.
Dott. Gaetano Giardina
Dirigente Chirurgo Emerito