Con l’avvento di questo nuovo anno 2016, il canone Rai, una delle “gabelle” più odiate dagli Italiani (storicamente risulta essere una delle tasse che conta il maggior numero di evasori), ritorna all’attenzione dell’opinione pubblica. Come molti utenti sapranno, con il nuovo patto di stabilità 2016, si sono determinate in maniera esplicita le regole che saranno imposte agli utenti del servizio pubblico televisivo in materia di canone Rai. Le regole sono principalmente tre, il canone RAI verrà inserito, con voce distinta, nella bolletta relativa alla fornitura di energia elettrica, chi ha un’utenza elettrica, ha una tv e quindi è soggetto al pagamento del canone Rai e chi possiede una seconda o una terza casa dovrà versare il canone una sola volta. Di conseguenza, a partire da quest’anno, l’abbonamento annuo, sceso a 100 euro dai 113 di prima, non si pagherà più a inizio gennaio con un unico bollettino, ma sarà invece addebitato a piccole dosi e in automatico sulla bolletta elettrica degli italiani. Il primo esborso arriverà a luglio e comprenderà tutte le rate scadute fino a quel momento. Vuol dire che la prima quota sarà intorno ai 70 euro. A regime, dal 2017, le rate saranno dieci, a cadenza mensile e di importo pari a 10 euro (in genere le bollette sono bimestrali quindi le famiglie si troveranno 20 euro in più su ogni bolletta). L’anno prossimo si inizierà a versare già da gennaio. Morale della favola, il canone Rai, sarà ancor più, come del resto in teoria sempre lo è stato, una tassa obbligatoria, in virtù del regio decreto n. 246 – legge 21 febbraio 1938 (cit. Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto), per la serie “anche se non vuoi vedere i programmi, li devi pagare”. Sarà difficile eluderlo, poiché arriverà in bolletta Enel, accendendo un contenzioso costituzionale. Infatti, tale disposizione contrasta palesemente con il principio di uguaglianza, equiparando due esigibilità totalmente diverse come in un unico noto “minestrone” di pubblicitaria memoria. Le casistiche e le variabili possibili come si evince saranno moltissime. Sul sito della Rai è indicato il Call Center per il nuovo Canone (199 123 000). Un servizio utile cui ricorreranno in molti. Peccato che per le risposte bisogna pagare e non poco, poiché il costo della chiamata è di 50 centesimi al minuto da telefono mobile. Ciò detto, è naturale che tanti giuristi, garanti della Costituzione ed associazioni di consumatori sono scesi in campo per cercare di risolvere tutte le questioni riguardanti tale provvedimento. Anche Udiconsum sarà a fianco di tutti i cittadini che avranno bisogno di sostegno, sia da un punto di vista informativo che legale per cercare di risolvere le proprie personali questioni riguardanti il Canone RAI. Fermo restando il fatto che, aldilà delle considerazioni personali che criticamente ognuno può avanzare, per noi vale e varrà sempre il principio del rispetto della legalità al di sopra di tutto. Con esso, anche, la convinzione che pagare le tasse è segno di civiltà e dovere morale di ogni cittadino!
Antonio Rizzo
Udiconsum
“Per ulteriori informazioni potete chiedere a http://www.unionedeiconsumatori.it/contatti/”