Con la Dpc (Distribuzione per conto) in un anno la regione siciliana ha risparmiato il 56%. per il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia “Occorre adottare anche la Pharmaceutical Care per ridurre le spese per malati cronici fino al 50%. in questo modo, si avrà un accordo innovativo per rendere sostenibile la rete virtuale di farmacie indipendenti e per difendersi dall’arrivo del capitale”.
La Distribuzione per conto, ossia l’acquisto diretto dei farmaci del prontuario Pht da parte delle Asp e la loro dispensazione tramite l’attento controllo di 1.440 farmacie, è il sistema scelto dalla Regione siciliana per garantire i piani terapeutici ai pazienti cronici. Un nuovo sistema che, rispetto al 2012, ha consentito, da aprile 2014 a marzo 2015, di ridurre sensibilmente il numero di confezioni erogate, di dimezzarne il costo unitario e di ottenere un risparmio complessivo per l’erario del 56% in questo settore come già sostenuto all’inizio dell’articolo.
Un risparmio in linea con la media di analoghe esperienze in altre Regioni italiane, che rafforza la necessità di difendere l’attuale sistema delle farmacie indipendenti territoriali dall’ingresso di capitali privati di non farmacisti, previsto dal Ddl Concorrenza, che limiterebbe l’alto valore sociale della professione del farmacista. Se ne è discusso, di recente, a Palermo nel confronto organizzato da Federfarma con il Pharmaceutical Group of European Union, che raggruppa tutti i farmacisti d’Europa, e l’intera filiera nazionale, dalla professione al sindacato. Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo, alla luce di questi risultati, ribadisce la richiesta di applicare anche la “pharmaceutical care”.
Si tratta della presa in carico dei pazienti cronici da parte dei farmacisti in raccordo con i medici di base, perché “gli studi dimostrano risparmi fino al 50% sulla spesa farmaceutica nei pazienti ipertesi (Spagna), fino a 3.000 dollari l’anno per paziente cardiopatico (Usa) e di ridurre del 54% i ricoveri cosiddetti ‘impropri’ (Spagna)”.
Fra le strategie per evitare che la farmacia italiana, soprattutto quel 20% che versa in difficoltà finanziaria, venga fagocitata da multinazionali e speculatori o divenga oggetto di eventuali riciclaggi di denaro sporco, Tobia propone “un accordo innovativo per rendere sostenibile una grande catena virtuale – costituita da reti reali – in cui ogni attore della filiera svolga un proprio ruolo per tutelare il sistema farmacia e garantirne l’indipendenza, la professionalità e l’etica che devono contraddistinguere il rapporto con il cittadino-paziente”.
Redazione