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Omicidio stradale, le nuove norme prossime ad essere vagliate

L’aula della Camera ha approvato il Ddl sul nuovo reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali con 276 favorevoli e 20 contrari che è, ora, tornato nuovamente al Senato per l’approvazione finale. In questo modo, questa sospiratissima legge, nata dall’esigenza di porre un argine potente al dilagare dell’insicurezza stradale, vedrà la luce in tempi brevi, dando così una risposta chiara alle numerose richieste pervenute dai familiari delle vittime supportati da una consistente mobilitazione dell’opinione pubblica. L’articolo 589-bis del codice penale, nella sua versione più recente prevede
che la pena della reclusione per chi cagiona, per colpa, la morte di una persona con violazione Codice della strada dovrebbe andare da due a sette anni. Invece, la pena è rafforzata se il guidatore è in stato di ebbrezza o ha assunto delle sostanze stupefacenti o psicotrope, portando la reclusione da otto a dodici anni. Non solo, ma la medesima pena si applicherebbe a quanti, in tale stato, si occupano di trasporto di cose e di persone, conducendo grandi mezzi come camion ed autobus, senza rendersi conto dei pericoli che la loro stessa guida può causare a terzi. Neanche bere prima di guidare, già poco tollerato dall’attuale legislazione, sarà una buona idea, poiché i conducenti che causino un incidente con conseguenze mortali perché hanno un valore corrispondente ad un tasso alcolico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), si vedranno comminare una pena da quattro a dieci anni. La stessa pena dovrebbe, altresì, essere allargata a chi, alla guida di un veicolo a motore, provochi la morte di una persona per colpa. Gli esempi di comportamenti da evitare non mancano in questo caso e riguardano parecchi stili di guida avventati e già condannati dall’attuale normativa. Ad esempio, La pena si applicherebbe, una volta approvata, per chi procede in un centro urbano ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 Km/h, causando l’incidente colposo. Oppure, si applicherebbe in caso il conducente guidasse su strade extraurbane ad una velocità superiore di almeno 50 Km/h rispetto a quella massima consentita, generando il sinistro. Oppure, la norma entra in causa quando il guidatore attraversi un’intersezione con il semaforo rosso o circoli contromano. A questi comportamenti va aggiunto il caso in cui il conducente faccia un’inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi o a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua.
Le suddette pene dovrebbero essere diminuite fino alla metà in caso di evento causato anche dalla condotta colposa della vittima. Al contrario, le sanzioni dovrebbero essere aumentate se il fatto è commesso da persona non munita di patente di guida oppure quest’ultima è sospesa o revocata. La medesima situazione si ripete se il veicolo a motore sia di proprietà dell’autore del fatto e tale veicolo sia sprovvisto di assicurazione obbligatoria.
Chi pensasse che può eludere quest’ultima circostanza, si sbaglia, poiché le forze dell’ordine possono verificare la posizione del conducente e dell’assicurazione alla macchina, collegandosi ad una banca-dati apposita e rendendo l’esposizione del bollino secondaria. Non ultimo, se l’incidente coinvolge più vittime o causi più morti, sarà triplicata la pena più severa in vigore con il limite di diciotto anni. Il Dipartimento della pubblica Sicurezza ha presentato i dati aggiornati al 21 dicembre 2014, secondo cui gli incidenti rilevati dalla polizia stradale e dai carabinieri sono diminuiti del 6% (73.688 contro i 78.359 dell’anno precedente, 4.671 in meno). Sono in calo anche le persone che hanno perso la vita (-3,6%, con 64 persone “salvate”) e i feriti (-6%). Tuttavia, le infrazioni al codice della strada accertate nell’anno appena trascorso sono state 1.849.219, una media di 5.066 al giorno. Così, sono state ritirate 60.830 patenti di guida e 61.641 carte di circolazione, mentre i punti complessivamente decurtati sono stati 2.047.081. Non ultimo, la sola Polstrada ha accertato 892 infrazioni per guida con tasso alcolemico superiore a 0 e fino a 0,5 g/l. Nelle sole notti dei fine settimana (dalla mezzanotte alle 6), polizia stradale e carabinieri hanno proceduto al sequestro, ai fini della confisca, di 815 veicoli per guida in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tuttavia, i bambini rimasti feriti sono stati 1.256 coinvolti in 997 incidenti significativi, mentre il maggior numero di incidenti e di decessi dei piccoli accade nei centri abitati, di cui il 40% è costituito da bambini stranieri. Secondo l’Osservatorio il Centauro – ASAPS, il 2014, non a caso, è stato l’anno nero per i bambini sulle strade, poiché sono stati riportati 65 morti (36 femmine e 29 maschi). Ci sono, quindi, 13 piccoli deceduti in più rispetto al 2013 e dei 65, 33 erano trasportati in auto (51%), 3 si trovavano sulle moto, 4 portavano la bici e 25 erano a piedi. Si tratta di dati che impongono misure severe, per sconfiggere un fenomeno che non fa alcuna distinzione.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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