Nell’ambito del festival “Le vie dei tesori”, è stato presentato un lavoro preparato dai professori Pier Francesco Asso, Laura Azzolina ed Emmanuele Pavolini sul divario nelle competenze fra Nord e Sud. Nell’anno scolastico 2013-2014, il 44% delle risposte degli studenti meridionali ai test Invalsi di italiano nelle scuole medie è errata. In Sicilia questa percentuale arriva al 46%, a fronte di valori per il Nord del 35%. Risultati ancor meno soddisfacenti si registrano per le risposte ai test di matematica, con il 48% di risposte errate degli studenti meridionali, il 49% in Sicilia e il 39% per il Nord Italia. Divari simili si registrano per gli studenti che frequentano le scuole superiori. Partendo da queste evidenze, l’obiettivo del lavoro è quello di ricercare le principali cause del divario fra i territori. A questo proposito è stato innanzitutto tracciato un identikit degli studenti con peggiori risultati. Questa fotografia mostra come sia importante l’influenza del retroterra socio-economico e culturale delle famiglie, ma mostra soprattutto come a fare la differenza sia la più elevata concentrazione degli studenti siciliani e meridionali con un modesto retroterra in alcune scuole e in alcune classi. Quando gli studenti con un retroterra familiare basso sono molto concentrati, come avviene al Sud, si determina una sorta di effetto moltiplicatore (“peer effect”) che incide negativamente sui loro livelli di apprendimento. La ricerca inoltre mostra come sia rilevante anche il funzionamento della scuola, e come talvolta essa riesca efficacemente a contrastare anche le condizioni ambientali più critiche, riuscendo a favorire elevati livelli di apprendimento agli studenti.
Redazione
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