La prevenzione delle malattie croniche è da tempo una priorità per la Sanità nazionale e regionale, ma finora poco è stato fatto concretamente. Tuttavia, le azioni di contrasto si stanno moltiplicando e una di queste è l’iniziativa dell’Asp di Ragusa che ha promosso delle convenzioni con le palestre per ricevere chi è in difficoltà economiche, ma necessità di attività fisica. Ciò rientra nel quadro più ampio delle normative Ue e delle raccomandazioni dell’Oms, ma i risvolti anche economici non sono pochi. Infatti, le spese per le patologie croniche legate al diabete e all’obesità costituiscono una delle maggiori uscite per la Sanità dei Paesi coinvolti, perciò la prevenzione non aiuta solo la popolazione, ma anche il futuro di questi stessi Paesi. Si spera che iniziative come quella a Ragusa siano imitate anche altrove. Tra le 17 aziende sanitarie della regione siciliana, quella di Ragusa ha sempre avuto il pallino di essere pioniera in una integrazione di sanità-salute e territori, ponendo in essere buone pratiche socio sanitari di primo livello. Molte sono le esperienze che vanta grazie ad un’equipe e un management che di questa politica ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. La convenzione con le palestre, per riuscire a garantire anche a chi non può permettersi di pagare una retta in una palestra, ma ha necessità di fare attività fisica, è un’evidenza d’inguaiabile integrazione tra il servizio pubblico e il privato. Il nostro giornale che ha il solo scopo di portare a riflettere il lettore a un corretto stile di vita, non può tralasciare le evidenze dello stato sociale ed è per questo che ne fa un plauso. L’Asp di Ragusa ha fatto partire un progetto pilota che permette a pazienti cronici o con particolari patologie, di poter svolgere attività fisica in regime di convenzione al servizio sanitario nazionale. Non si sono inventati nulla che già non fosse stato emanato nelle direttive europee, ma hanno scelto di farlo sapendo che questo crea economia e garantisce salute. “La promozione dell’attività fisica – spiega la Asp in una nota – rientra tra le priorità dell’Unione Europea e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nell’ambito delle politiche di Sanità pubblica. Sono molte, infatti, le evidenze scientifiche che hanno dimostrato quale sia l’importanza dell’esercizio fisico, anche nei pazienti con patologie cronico-degenerative e come il 30% delle morti premature totali siano correlate con il sovrappeso e l’inattività e un terzo delle morti per cancro dipendano da scorretta alimentazione, sedentarietà e sovrappeso”.
Al momento la convenzione avrà durata di mesi sei e coinvolgerà solo le palestre che rispondono a specifici requisiti quali attrezzature a marchio CEE e personale qualificato in possesso di laurea di 1° livello in Scienze Motorie. Gli specialisti dell’ASP sostengono che “il 30% delle morti premature totali siano correlate con il sovrappeso e l’inattività”. Per questo l’Azienda Sanitaria di Ragusa ha approvato con atto deliberativo il progetto “Promozione attività motoria” per la prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia. L’obiettivo è di promuovere stili di vita salutari e prescrizione dell’attività fisica a soggetti con fattori di rischio (obesità, ipercolesterolemia etc.) o con patologie che beneficiano dell’attività fisica, somministrandola in modo controllato e personalizzato.
Le malattie croniche (obesità, Diabete, Osteoporosi, ecc. ecc) sono la causa principale di morte in tutti i Paesi del mondo occidentale, inclusa l’Italia, e sono la causa più frequente di disabilità. L’assorbimento di risorse economico-sanitarie da esse indotte (in particolare quelle legate alle ospedalizzazioni, alla spesa farmaceutica e al ricorso alle prestazioni ambulatoriali) ne fa la principale fonte di spesa sanitaria nel nostro Paese, senza peraltro considerare la perdita di produttività in una popolazione spesso ancora in età lavorativa. Negli ultimi anni, il trattamento della fase acuta di queste patologie ha registrato progressi molto significativi che hanno determinato un sostanziale aumento della sopravvivenza dei pazienti. Le analisi economiche disponibili sull’argomento suggeriscono che la prevenzione è un intervento che ha un costo, ma genera economie. La Promozione delle Attività Motorie a carattere educativo, adattativo, ludico e sportivo è finalizzata al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del benessere psicofisico ad esse correlato. Gli studi inerenti alla prevenzione e all’educazione motoria sono indirizzati alla preparazione di esperti in educazione dell’attività motoria del bambino e dell’adolescente.
Inoltre, sono diretti alla guida all’attività motoria dell’adulto e dell’anziano e all’educazione alle terapie sportive in persone con ridotte funzionalità motorie per patologie neurologiche e tra queste per persone che manifestano ridotte capacità motorie per disordini neurologici.
Attraverso la progettazione, la conduzione e la gestione di attività motorie e sportive specifiche, gli studi di prevenzione e di adattamento di attività motorie per persone fisicamente meno abili sono guidati all’acquisizione di competenze avanzate nell’ambito delle attività motorie. Si cercano così nuovi indirizzi per lo sviluppo di metodiche specifiche per il recupero e il miglioramento dell’efficienza fisica nelle diverse età e nelle diverse condizioni morbose. Peraltro, la Promozione dell’Attività Motoria induce nelle persone sane o con disabilità fisica processi di plasticità cerebrale, intendendo con questa definizione “la capacità dell’encefalo di modificare l’assetto sinaptico in relazione a stimoli esterni” (Hajcak G.,2007).
Il nostro giornale prende spunto da questa bellissima iniziativa per rivolgere un invito alle Istituzioni in maniera pubblica per portare avanti evidenze di questa natura, perché sono molto apprezzate dai cittadini. Speriamo che quest’appello possa essere trampolino di azioni virtuose.
Girolamo Calsabianca
Segretario Nazionale ANIO