Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza autenticamente rivoluzionaria, almeno di rottura in relazione all’attuale orientamento giurisprudenziale, ovvero una sentenza che tiene in debita considerazione gli autentici orientamenti e fermenti politici, culturali e sociali dell’opinione pubblica. Infatti, emettendo una sentenza che, di fatto, ha delegittimato e respinto un ricorso presentato da una azienda specializzata nella fabbricazione di forni crematori nei confronti di una delibera emessa dalla giunta comunale del Comune di Borgorose (Provincia di Rieti) che revocava l’appalto regolarmente conferito inerente alla fabbricazione e all’istallazione dei manufatti summenzionati. La giunta comunale di Borgorose aveva, infatti,revocato l’appalto sulla fondata motivazione del dissenso spontaneo e massivo cagionato dalla precedente delibera assegnante l’appalto. Questa sentenza dal carattere innovativo e rivoluzionario, se confermata da un orientamento giurisprudenziale favorevole, apre quindi a futuri scenari in cui la reale volontà popolare, anche se conflittuale con interessi ritenuti oggettivi, diverrà attore importante, anzi in buona misura verosimilmente determinante.I vari Movimenti Politico-Culturali più o meno spontanei, dai No Global in generale ai Movimenti Anti-TAV ed affini, avranno finalmente un concreto e probabilmente proficuo spazio di manovra, spazio che renderà le loro azioni sicuramente più incisive e comunque contenute entro l’alveo della legalità. In un passato estremamente prossimo, anzi in un ancora incombente presente, troppe volte malaguratamente le decisioni elaborate e sancite nell’ambito dei palazzi della politica si sono trovate a confliggere in maniera arbitraria e devastante con i reali interessi delle locali popolazioni. In questo modo, si sono cagionati, di sovente, virulenti conflitti spesso sfocianti quasi per un’oggettiva necessità in azioni legalmente border line o, in taluni e non infrequenti casi, decisamente conflittuali con i principi della legalità vigente. Se, come auspicabile, l’orientamento giuridico dovesse conclamarsi favorevolmente trovando espressione e conferma in altre analoghe sentenze, preferibilmente di Cassazione, l’utilizzo di mezzi e metodi valicanti i confini delineati dalla vigente Legalità non avranno motivazione fondata per essere oltrepassati e, di conseguenza, ne deriverà anche un ritorno estremamente propizio per l’Ordine Pubblico.Anche sul piano di quell’indispensabile supporto concettuale che è la Filosofia del Diritto, ovvero la logica che determina le motivazioni del Diritto medesimo, si trarrà un oggettivo giovamento, infatti diverrà un validissimo propulsore su quell’aspetto del Vivere Civile che consiste nel perfezionamento dei Processi di democraticizzazione reale e quindi di pacifica coesistenza civica.
Sergio Dellaira
Udiconsum
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