Biotecnologia

Da lenti Google a stampa 3D, la biotecnologia non si arresta

La moderna tecnologia non si arresta e ci mette a disposizioni strumenti che possono essere replicabili all’infinito come dimostra il caso delle stampanti 3D. Non a caso, si prevede l’introduzione di soluzioni, prima impossibili, in grado di rivoluzionare la scienza medica e la nostra vita grazie all’avanzare delle bio-tecnologie. Ci sono alcune tecnologie che si candidano a questa rivoluzione che sono la lente a contatto di Google per il controllo glicemico, il tatuaggio medico e l’uso delle stampanti in 3D per i trapianti in 3D. Oggi, stanno per entrare nel mercato dei micro-dispositivi indossabili e, in futuro, ingeribili, che monitoreranno i valori del sangue. Google sta sperimentando delle lenti a contatto che misurano automaticamente il livello di glucosio presente nelle lacrime e che trasferiscono i risultati al cellulare del medico curante. Quest’ultimo, così, ha la possibilità di monitorare il paziente a distanza, mentre il paziente può accorgersi dei cambiamenti nella sua glicemia attraverso il colore di queste lenti. Queste ultime mutano se i livelli di glucosio scendono o salgono troppo grazie a un sensore che si trova tra due strati di vetro. In questo modo, l’azienda americana più famosa al mondo che ha fatto la storia di internet, farà seguire agli annunci i fatti, dedicando parte delle sue risorse alla lotta al diabete. D’altronde, 387 milioni di persone hanno il diabete ed entro il 2035 questo dato salirà a 592 milioni. Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in aumento in tutti i paesi e il 77% delle persone con diabete vivono in paesi a basso e medio reddito. A livello mondiale, nel 2002 il 59% della mortalità era attribuibile alle malattie non trasmissibili, come il diabete, mentre nel 2030 si stima che il 69% dei decessi sarà legato alle patologie croniche. Il tatuaggio medico, invece, sarà in grado di misurare la temperatura, la frequenza cardiaca e l’ossigenazione del potenziale paziente. Una variante potrà essere perfino posizionata nel tessuto cerebrale per accertare crisi epilettiche o avvolta intorno al cuore per controllare aritmie. Per questo, è previsto per il 2025 che ogni bambino al mondo avrà un’etichetta biostampata alla nascita al posto del braccialetto dell’ospedale, permettendo agli infermieri di monitorare il neonato costantemente. Tuttavia, le novità più grosse vengono dal mondo dei trapianti, perché si stanno aprendo nuove prospettive grazie alle stampanti 3D. Infatti, è stato realizzato il primo orecchio bionico che è stato stampato a Princeton mentre a Cambridge sono state prodotte in modo simile le cellule della retina. Non è finita qui, poiché anche i trapianti di cuore e di fegato, potrebbero essere riprodotti a progetto.
Ad Harvard, difatti, hanno risolto il problema derivante dalla costruzione dei tessuti con apporto di sangue, facendo un passo avanti verso la stampa di un rene. La riproduzione di organi umani in modo artificiale diviene quindi possibile a breve, ma ciò porrà problemi etici che si dovranno affrontare. Un’altra innovazione deriva dall’optogenetica, che è una scienza che combina tecniche ottiche e genetiche, per esplorare i circuiti neuronali all’interno del cervello. Nel proseguo del tempo, si spera di sviluppare metodi più raffinati di stimolazione del sistema nervoso centrale per migliorare la cura della depressione. Fino ad ora sono state utilizzate, infatti, forme di stimolazione diretta al cervello attraverso gli elettrodi, ma si studia l’utilizzo di proteine genetiche codificate per stimolare aree specifiche in modo non invasivo. Un esempio sono le nano particelle d’oro sviluppate dall’Università di Chicago che consentono la modifica di cellule, impiegando luci infrarosse a bassissima intensità. Non ultimo, esiste già in commercio negli Stati Uniti e in Svizzera, un misuratore economico che monitora in tempo reale le funzioni del corpo attraverso sensori multipli.
In questo modo, l’esame medico per l’attività sportiva dilettantistica diverrà un ricordo, poiché tali sensori possono realizzare un test di stress artificiale per vedere come si comporta il cuore sotto sforzo.
Così, chiunque può controllare h24 la temperatura, la pressione, la frequenza di respiro e di battito.
La persona, costantemente monitorata, stimando le proprie reazioni fisiologiche in circostanze come stress da lavoro, eccesso di cibo o mancanza di sonno, potrà farsi un quadro preciso di ciò che può mettere a repentaglio la sua vita. La tecnologia, così, corre in aiuto della salute e offre soluzioni che cambieranno il futuro delle cure, sperando che nel frattempo i nostri sistemi sanitari non collassino prima in nome della parità di bilancio.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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