L’amore per il viaggio fa parte dell’essere umano, stimolandolo in una perenne ricerca di luoghi, emozioni e colori nuovi. È un momento che dedichiamo a noi stessi, soli o in compagnia, per recuperare energie, per riposarci, per visitare luoghi di cui si è sentito parlare o su cui si sono sviluppate le nostre fantasie. Neanche la crisi economica può impedire, seppur possa rallentare tale passione. Tuttavia, il viaggiare non è esente da pericoli e infortuni, che possono essere evitati applicando il semplice buon senso. Infatti, quando si è in viaggio, è inevitabile sacrificare parte delle proprie comodità, per cui occorre tenere conto di un certo disagio che inevitabilmente si crea. L’applicazione di alcuni semplici suggerimenti, quindi, ci aiuta a non trasformare un periodo di agognato riposo in una delusione amara.
Perché abbandonare la vecchia e familiare spiaggia per lanciarsi alla scoperta di orizzonti lontani? Tante sono le avvertenze sanitarie, i pericoli e le precauzioni che serie agenzie segnalano, spesso invano, al turista intraprendente che, lontano dalla routine quotidiana, vuol vivere emozionanti avventure. Ma allora si và in vacanza o in guerra?
Nella maggioranza dei casi l’emergenza non è dovuta al viaggio in sé, ma riguarda eventi, che potrebbero capitare anche in patria, dovuti ad imprudenza oppure ad impreparazione fisica, culturale ed organizzativa sull’avventura che si vuol vivere. Ci si trova così a disagio o addirittura in ansia per circostanze che non abbiamo saputo prevedere con l’insorgere inesorabile della “ sindrome da lontananza”, (specialista in … rovina vacanze!), che fa rimpiangere le comodità e la sicurezza della propria casa. Mutate condizioni climatiche, alimentari e di fuso orario possono provocare disturbi (improvvisa sudorazione, torpore alle gambe, eruttazioni, sbadigli, strani pruriti, intensa astenia, etc) che una preventiva conoscenza ambientale ed una saggia valutazione delle proprie capacità reattive possono, vincendo la componente ansiogena, eliminare rendendo affrontabile con destrezza qualsiasi stressante circostanza. Immersioni subacquee, acquaplano, ripide scalate se stimolano l’umana curiosità e la naturale voglia di sfidare se stessi, spesso inducono ad una ingannevole e pericolosa convinzione di fattibilità!
L’eccesso di automedicazioni, al pari dell’assoluta imprevidente noncuranza, (es. non portare in patologie croniche le medicine che giornalmente si assumono), possono peggiorare già precarie condizioni di salute. Ho diarrea?
Prendo subito gli antidiarroici ed ecco presentarsi una fastidiosa stitichezza per il resto del viaggio! Ho la febbre? Subito gli antibiotici, dimenticando i rischi che l’errato e superficiale uso può comportare. Insomma, in mancanza di un esperto (medico) a seguito, se dobbiamo andare lontano, viaggiamo sereni svagandoci senza pensare ai mali ed alle tristezze che affliggono l’umanità, ma, se non vogliamo rovinare tutto, sforziamoci di essere previdenti e di far tesoro dell’esperienza di vita maturata.
Ripassiamo i più comuni e fondamentali consigli igienici e di sopravvivenza per scontati che appaiano.
Se molto accaldati evitiamo di bere acqua ghiacciata, oltre a fastidiosi spasmi addominali può addirittura provocare pericolosi stimoli vagali (shock!!).
Se camminiamo sotto sforzo ed in orari di sole intenso, usiamo indumenti leggeri e traspiranti ricordando che il bianco è il colore che protegge maggiormente dai raggi solari e che un banalissimo cappellino protegge da insolazioni. Usiamo per viaggiare comode calzature leggere, areate, con piccolo tacchetto che accompagna fisiologicamente ed in modo riposante l’articolazione del passo, se necessario usiamo un plantare di scarico. Infine, assieme ai bei vestiti, prendiamo in seria considerazione di mettere in valigia un piccolo contenitore con qualche essenziale medicamento di seguito sinteticamente riportato.
Innanzitutto, ricordiamoci di portare i farmaci abituali per le nostre patologie croniche in quantità sufficiente (i paesi visitati, specie se esotici, potrebbero esserne sforniti). Necessari i farmaci per il trattamento della diarrea (antidiarroico ed antibiotico intestinale). Si userà l’antibiotico solamente se la diarrea persisterà dopo l’assunzione dell’antidiarroico.
Sono consigliabili i farmaci antipiretici ed analgesici (aspirina contro la febbre,analgesici ed antinfiammatori contro i dolori). È opportuno fornirsi di medicamenti dermatologici come la pomata antibiotica per ferite ed abrasioni, quella antimicotica per le infezioni fungine, quella antistaminica e cortisonica per punture di insetti ( per semplice prurito e lieve rossore si userà l’antistaminico, per una evenienza più grave con gonfiore, accentuato rossore e dolore locale si applicherà il cortisonico).
Non ultime, è necessaria la crema per ustioni e quella solare protettiva.
Saggia precauzione è fornirsi di ausili contro nausea e vomito, di disintossicanti da praticare per via intramuscolare (più efficaci) e di antispastici per l’insorgenza di eventuali coliche (la persistenza delle quali però abbisognerà di un parere medico).
Non bisogna dimenticare Insetticida, sostanze repellenti per insetti ed un disinfettante per acqua (se si và in paesi tropicali).
Alcune compresse di garza sterile, una benda, un disinfettante liquido, un cerotto, del cotone idrofilo, un termometro, un paio di forbicette (da non portare in gabina sull’aereo) e di pinzette, due siringhe sterili monouso completeranno in modo sufficiente il nostro piccolo “ pronto soccorso “. E adesso buon viaggio e sereno ritorno!
Dott. Gaetano Giardina
Dirigente Chirurgo Emerito