Migranti

Accoglienza dei migranti, Villa Sofia Cervello si mobilita e forma i suoi dipendenti

Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fei 2013, ha puntato ad accrescere le competenze per la gestione del fenomeno immigrazione di 333 unità di personale medico, sanitario e amministrativo di Villa Sofia Cervello e di 75 dipendenti di quattro comuni dell’agrigentino, territori dove vi è una forte presenza di cittadini stranieri. Così si vogliono acquisire nuove competenze tecnico-professionali per l’accoglienza e la gestione dei migranti dal punto di vista normativo e sanitario, si vuole promuovere la multiculturalità e la cultura dell’accoglienza dei rifugiati nell’attività sanitaria, favorendo la creazione di una consulta degli immigrati attraverso la stipula di un protocollo d’intesa fra i partner coinvolti. Sono gli obiettivi principali del corso “La mediazione culturale e l’accoglienza ai cittadini ai paesi terzi”, promosso e finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito dei progetti a valenza territoriale del Fondo europeo per l’Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi 2013, che si è concluso oggi presso l’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia Cervello. Il bilancio finale e i dati dell’iniziativa, promossa dall’Azienda Villa Sofia Cervello, dal Comune di Licata e, per la parte tecnico organizzativa, dalla Compagnia Universitari Ricerche Sociali (CURS), sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa nell’aula Fici dell’Ospedale Cervello dal Direttore Generale dell’Azienda Villa Sofia Cervello Gervasio Venuti, da Cinzia Mesi, sociologa e coordinatore del progetto, da Caterina Lo Presti, responsabile scientifico delle attività di formazione e da Maria Giovanna Distefano, responsabile dei servizi sociali dell’Azienda Villa Sofia Cervello. “Su un tema di così estrema e drammatica attualità – afferma Gervasio Venuti – anche le istituzioni sanitarie devono farsi trovare pronte e aggiornate per affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature, sociali, mediche e normative. Con questa iniziativa l’Azienda Villa Sofia Cervello punta a mettersi al passo per offrire risposte adeguate attraverso nuove metodologie di accoglienza”. Il progetto, nato per lo scambio e l’applicazione di buone prassi nell’accoglienza dei migranti, si è articolato in due tranche operative che hanno coinvolto due territori siciliani dove i flussi migratori e le presenze di cittadini stranieri presentano numeri consistenti: il comprensorio dell’agrigentino che abbraccia i comuni di Licata, Palma di Montechiaro, Campobello di Licata e Ravanusa, e il bacino palermitano che fa riferimento dal punto di vista sanitario all’Azienda Ospedaliera Villa Sofia Cervello. Nel primo caso il progetto ha puntato alla formazione di 75 dipendenti comunali che si occupano direttamente di immigrazione, e la fase formativa si è chiusa lo scorso febbraio. I temi oggetti del corso riguardavano gli aspetti normativi che regolano l’ingresso e il soggiorno dei migranti nel nostro paese e le lingue (inglese, francese e arabo) maggiormente parlate dai gruppi etnici residenti nel territorio. Per quanto riguarda Villa Sofia Cervello l’iniziativa si è sviluppata attraverso 11 eventi formativi di 18 ore ciascuno, rivolti al personale sanitario e amministrativo dei due ospedali palermitani. In particolare sono stati coinvolti attivamente 333 operatori (43 medici,158 infermieri, 33 operatori socio sanitari, 24 amministrativi,13 tecnici di radiologia, 15 biologi, 19 tecnici di laboratorio e 25 operatori di altre professioni sanitarie). Il programma didattico ha riguardato le tematiche relative alla legislazione sanitaria rispetto ai cittadini dei paesi terzi, la mediazione culturale e l’accoglienza attiva in sanità, la presentazione e la condivisione dei modelli di assistenza ed accoglienza in ambito operativo ospedaliero. Docenti del corso Francesca Cerami, Maria Domina, Aurora Russo e l’avvocato Francesco Campagna Console Onorario del Ghana a Palermo. Oltre la fase formativa, il progetto porterà alla Costituzione di una Consulta per il territorio che possa divenire organo permanente per la gestione presente e futura di problematiche tipiche dei fenomeni migratori. Tale organo sarà composto da rappresentanti del mondo dell’associazionismo, del privato sociale, delle scuole, dei referenti dei Comuni del circondario e da tutti coloro i quali operano attivamente nelle azioni di accoglienza ed integrazione degli immigrati. Nel capoluogo la percentuale di immigrati si attesta intorno al 3,1%. Nella città di Palermo si raggiunge una soglia di 26.269 di cittadini dei Paesi Terzi regolarmente residenti. Il dettaglio sui paesi a forte pressione migratoria vede una forte presenza della comunità dello Sri Lanka con il 18,3%, delle presenze, seguito dal Bangladesh, con un valore pari al 15,7%; e in misura minore da Tunisia, Marocco, Cina e Mauritius. I minori residenti a Palermo sono 6410 e rappresentano il 22,5% degli stranieri presenti nella città.

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