La buona alimentazione è alla base della nostra salute e i cattivi ingredienti possono provocare molte patologie. I nutrienti che introduciamo con la dieta, sono condizionati da fattori ambientali che possono interagire con il materiale genetico sia positivamente sia negativamente. A studiare i nutrienti e l’interazione con l’uomo provvedono la nutrigenomica e la nutrigenetica. La nutrigenomica è una scienza emergente che mira ad identificare come i nutrienti possono influire sul rischio di insorgenza di patologie quali diabete e patologie cardiovascolari.La nutrigenetica, invece, esamina come il corredo genico di ciascun individuo possa influenzare la risposta ai nutrienti. In questo quadro, i fitoprottettori che sono delle sostanze attive negli alimenti di origine vegetale, svolgono un ruolo fondamentale nelle nostre difese.
Già da tempo è noto come una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per il mantenimento dello stato di buona salute dell’individuo ed è noto che l’insorgenza di molte patologie è correlata con una cattiva alimentazione. Nel 1862 il filosofo tedesco Ludwing Feuerbach affermava, infatti, che “l’uomo è ciò che mangia”. I nutrienti introdotti con la dieta sono fattori ambientali che possono interagire con il materiale genetico. I termini nutrigenomica e nutrigenetica sono molto simili tra loro e mettono in relazione la nutrizione con il nostro patrimonio genetico. La nutrigenetica valuta come il corredo genico di ciascun individuo possa influenzare la risposta ai nutrienti, il metabolismo e l’utilizzazione dei nutrienti introdotti con la dieta. Il termine nutrigenetica fu usato per la prima volta dal Dott. R.O. Brennan nel 1975 nel suo libro “Nutrigenetics”. La nutrigenomica è una scienza emergente che ha lo scopo di identificare come i nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) possono influire sul rischio di insorgenza di patologie (diabete, obesità, patologie cardiovascolari e alcuni tumori). Inoltre, studia quali sono i loro effetti sulla salute umana attraverso l’identificazione del loro meccanismo di azione. Quindi, analizza le interazioni tra i componenti della dieta e il genoma ed è chiaro che molti nutrienti presenti negli alimenti di cui ci nutriamo hanno dei target molecolari ben precisi. Per questo motivo, oggi, si è focalizzata l’attenzione sulle proprietà benefiche di questi alimenti e sulle sostanze in essi contenute. Per i loro effetti protettivi tali sostanze sono chiamate: “fattori protettivi”, fra cui si annoverano i “fitoprotettori” o più semplicemente i fitochimici. I fitochimici sono sostanze biologicamente attive presenti negli alimenti di origine vegetale che esercitano un’azione protettiva sulla salute umana se assunti a livelli significativi. Sono vari le attività annoverate e tra tante c’è quella antitumorale dei fitochimici che sembra sia legata alla loro capacità di agire in molteplici modi. Da una parte possono contribuire all’eliminazione dei potenziali agenti cancerogeni che vengono assorbiti dall’organismo.
Dall’altra, bloccano l’attivazione di composti pro-carcinogeni, evitando così che questi ultimi, una volta attivi, possano danneggiare il genoma e indurre mutazioni. Altre attività ancora interferiscono con i processi di promozione e progressione che conducono alla formazione dei tumori, interferendo con le vie di segnalazione attivate a partire dai recettori per fattori di crescita. Così, determinano un blocco del ciclo cellulare, promuovendo l’apoptosi delle cellule trasformate, inibendo l’angiogenesi o la capacità delle cellule tumorali di invadere altri tessuti. La classe di fitochimici è molto ampia e include sostanze ben note come i Carotenoidi che sono una fonte di vitamina A, hanno un ruolo antiossidante e proteggono la cellula dai danni provocati dai radicali liberi. Queste sostanze si ritrovano in frutta e verdura (pomodoro, carota, arancia, albicocca). Altre classe di fitochimici sono rappresentati dai Glucosinolati, che sono composti contenenti zolfo che si ritrovano specialmente nel cavolfiore e nella famiglia delle crucifere o Brassicacee. Queste sostanze sono note essere molto attive nei confronti del cancro al colon attraverso un azione indiretta perché capace di liberare alcune sostanze chiamate isotiocianati e indoli queste hanno un effetto sulla eliminazione di sostanze tossiche nell’organismo, inducono l’apotosi sulle cellule neoplastiche, ed è battericida nei coinfronti dell’Helicobacter pylori (noto batterio associato all’insorgenza di ulcere, gastrite e cancro gastrico). Altri fitochimici conteneti azoto sono le betalaine, suddivise in betaxantine (fra cui l’indicaxantina) e betacianine (ad esempio la betanina) che sono presenti nei fichi d’India e utili per pelle, apparato urogenitale e cardiovascolare.
I Flavonoidi sono composti che abbondano in molte piante destinate all’uso alimentare, nella frutta (agrumi e mele in particolare), nei vegetali (spinaci, lattuga e cavoli), nei legumi, in alcune bevande (the verde) e nel vino. Infine, ci sono gli esteri dell’acido caffeico che sono presenti nei semi del caffè, in numerose erbe ed anche nel miele. Il mondo vegetale è per l’uomo una fonte inesauribile di molecole bioattive in grado di influenzare il metabolismo e lo stato di salute. Sappiamo ancora poco sulle proprietà delle migliaia di molecole presenti negli alimenti e ancora meno su quali possano essere gli effetti di questi ultimi e dei loro metaboliti sulla salute umana. Tuttavia, l’informazione e la buona alimentazione sono alla base di una buona salute fisica.
Dott.ssa Sonya Vasto Nutrionista