La bronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una malattia delle vie respiratorie (dei bronchi e del polmone) ad andamento progressivo. Questa tende a peggiorare con il passar del tempo, anche se può essere trattata, ma non si guarisce e provoca una parziale ostruzione delle vie aeree, cioè una riduzione persistente del flusso aereo. La Bpco è una malattia che si manifesta in età adulta e chi ne è affetto, quasi sempre è un fumatore da molti anni. Anche l’esposizione a fumi e vapori (sia in casa, sia per motivi di lavoro) può compromettere l’integrità delle vie aeree. Le cause principali si possono ricondurre al fumo di sigaretta (attivo), al fumo passivo, all’esposizione a fumi e vapori irritanti, alle sostanze chimiche, all’inquinamento atmosferico da smog e polveri sottili, all’emissione dei veicoli a motore. I sintomi tipici della Bpco cronica ostruttiva sono la tosse che può essere cronica e più insistente al mattino, e la produzione di abbondante catarro che può essere denso e difficile da eliminare con la tosse e la dispnea (difficoltà a respirare). A questi sintomi si aggiungono il respiro sibilante e costrizione toracica, soprattutto dopo sforzo fisico, oltre all’aumentata suscettibilità alle infezioni virali e batteriche delle vie aere. Queste guariscono lentamente e diventano sempre più frequenti per l’evoluzione della malattia, astenia e calo ponderale nelle forme più gravi. Questi sintomi spesso compaiono molti anni prima che si manifesti la Bpco e, di solito, peggiorano lentamente. All’inizio sono lievi e probabilmente il paziente non li nota nemmeno, oppure tenta di modificare il proprio stile di vita per respirare meglio, ad esempio prendendo l’ascensore anziché fare le scale. In realtà, la gravità dei sintomi dipende dall’entità delle lesioni ai polmoni, ma, se si continua a fumare, i danni progrediranno più velocemente. A seconda dell’intensità dei sintomi si distinguono diversi stadi di questa malattia. Nella forma lieve (stadio 1), è frequente la tosse e occasionalmente secrezioni, e può comparire affanno in occasione di sforzo fisico. Nella forma moderata (stadio 2), sono frequenti sia la tosse sia le secrezioni bronchiali ed è frequente la dispnea camminando a passo veloce o facendo uno sforzo. Nella forma grave (stadio 3), sono più frequenti la tosse e le secrezioni bronchiali, perciò l’affanno rende impossibile camminare o fare le scale. Nella forma molto grave (stadio 4), l’affanno è presente a riposo e rende difficile alimentarsi, lavarsi e vestirsi. La Bpco, non a caso, è una delle principali cause di disabilità ed è la terza causa di morte negli Stati Uniti. In tutti i pazienti con tosse cronica, dispnea e storia di esposizione ai fattori di rischio, bisogna sospettare la presenza di Bpco. Il primo passo è di recarsi dal medico e il paziente sarà sottoposto ad una serie di accertamenti dopo la raccolta di informazioni circa la storia di esposizione a fumo di sigaretta o altro, la qualità del respiro e la frequenza degli episodi di bronchite. Poi, si passa ad esami specifici quali la spirometria e la sautometria. La spirometria, è un test che consente di misurare la quantità di aria che una persona può espirare e il tempo che impiega a farlo. La saturimetria è una misurazione dei gas nel sangue arterioso (emogasanalisi) e serve a valutare i livelli di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue. Poi, ci sono la radiografia o Tac del torace e il test del cammino (6 minuti) che serve a valutare il grado di invalidità causato dalla Bpco e a monitorare lì efficacia di un programma di riabilitazione respiratoria. In questi pazienti, infatti, il rischio di tumore del polmone aumenta. Invece, l’obiettivo della terapia è di alleviare i sintomi e di potenziare la tolleranza agli sforzi, per migliorare la qualità della vita. Un altro obiettivo della terapia è di prevenire la progressione della malattia e le sue riacutizzazioni, per cui è fondamentale smettere di fumare. Inoltre, per prevenire le riacutizzazioni, è molto importante sottoporsi alle vaccinazioni antiinfluenzale e anti pneumococcica e la maggior parte dei farmaci utilizzati sono i farmaci broncodilatatori, gli anticolenergici e i corticosteroidi. I pazienti con Bpco, in tutti gli stadi di malattia, possono trarre beneficio dalla riabilitazione respiratoria, con miglioramento della tolleranza allo sforzo, dei sintomi dispnea e astenia, e del tono dell’umore. La prescrizione dei farmaci avviene quando bisogna ricorrere agli antibiotici, ai mucolitici e all’ossigenoterapia. E’ necessario l’utilizzo della ventilazione meccanica non invasiva in presenza di un elevato accumulo di anidride carbonica che rende acido il sangue (ph sotto 7,30). Per ridurre la Bpco, occorre smettere di fumare, assumere con regolarità i farmaci prescritti e sottoporsi a regolari controlli medici, vivere in ambiente pulito, evitare il fumo passivo e arieggiare bene l’ambiente.
In cucina, è necessario tenere aperte le finestre per far uscire rapidamente i vapori della cottura e gli odori. Non bisogna dimenticare di restare in casa e con le finestre chiuse nelle giornate di forte inquinamento dell’aria e di seguire una dieta sana. Infine, è necessario fare attenzione ai primi sintomi, a volte sconosciuti, come la fatica di camminare e di parlare, avere labbra e unghia cianotiche (blu-viola), la tachicardia e il respiro veloce.
Dott. Giuseppe Di Miceli
Direttore responsabile del reparto di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Civico Palermo