Ospedale

Ricoveri infantili al Pronto Soccorso

La salute dei bambini è un aspetto delicato nella vita di una famiglia, in particolare quando questi si ammalano. Perciò, molti dei ricoveri dei bambini spesso non sono giustificati e vanno a detrimento dei reali bisogni. Secondo la Simeup (Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica), ogni anno, circa 5 milioni di bambini sono visitati nei Pronto soccorso italiani. Tuttavia, solo il 10% dei casi è così grave da essere identificato come codice giallo o rosso, mentre i ricoveri non gravi che costituiscono i codici verdi, rappresentano invece il 60-70% degli accessi. Ad esempio, presso il pronto soccorso dell’Ospedale pediatrico “G. Di Cristina” di Palermo, nel 2014 sono stati realizzati 41.639 ricoveri rispetto ai 43.080 del 2013. Così, la Simeup ha fornito delle indicazioni sui ricoveri per evitare quelli inutili.
Secondo i dati esposti dalla Simeup, ogni anno, circa 5 milioni di bambini sono visitati nei Pronto soccorso italiani. Tuttavia, solo il 10% dei casi richiede di essere identificato come codice giallo o rosso, mentre i ricoveri non gravi che rappresentano i codici verdi, sono alla base del 60-70% degli accessi. Il Presidente della Simeup, Antonio Urbino, ha dichiarato a tal proposito: “Tra questi ultimi circa la metà può essere considerato un accesso appropriato per la necessità di escludere gravi complicanze o evoluzioni della malattia, mentre la restante metà di questi accessi è inappropriato e può creare disservizi che possono ostacolare l’assistenza a chi ne ha veramente bisogno”. Il Pronto Soccorso non va confuso con un ambulatorio pediatrico e non sostituisce il Pediatra di famiglia che sarebbe bene consultare, se possibile e almeno telefonicamente, prima di recarsi in Pronto Soccorso. Il PS non è nemmeno un ambulatorio poli-specialistico infatti le visite specialistiche urgenti richieste dal medico curante vanno comunque prenotate al Centro Unico Prenotazioni (Cup) e di norma non hanno luogo in Pronto Soccorso, che non è la struttura preposta per approfondire aspetti clinici non urgenti o cronici. E non serve neppure a ottenere la compilazione di ricette o di certificati o l’esecuzione di prestazioni che potrebbero essere erogate presso servizi ambulatoriali”. La stessa società scientifica fornisce dei suggerimenti validi in situazioni frequenti che possono, invece, richiedere una visita in Pronto Soccorso. Secondo queste indicazioni, in caso di febbre, è preferibile il ricovero quando il lattante con età inferiore a tre mesi non è stato possibile farlo visitare dal medico curante. Nei bambini più grandi, il ricovero è consigliabile se la febbre è elevata e persistente, mentre lo stesso bambino risponde poco alla terapia antipiretica e il malessere si associa a stato di sofferenza e di condizioni generali compromesse. Infine, il ricovero è preferibile anche quando il bambino presenta crisi convulsive in presenza di febbre, soprattutto se ha un’età inferiore ad un anno. Il bambino necessita di cure urgenti se presenta vomito ripetuto e non riesce ad assumere liquidi soprattutto se di età inferiore a 1 anno. Se a questo stato, si associano altri sintomi che possono portare alla disidratazione come la febbre e numerose scariche di diarrea, è preferibile non indugiare oltre per ricoverare il bambino.
La misura del ricovero è necessaria se, oltre al vomito, il bambino presenta secchezza della cute e della mucosa orale, occhi cerchiati, mancanza di lacrime, ridotta emissione di urine, se non evacua da 24 ore soprattutto se di età inferiore a 1 anno e se il vomito è francamente ematico o di colore verde scuro o simile al caffè. A completare il quadro, occorre considerare il fattore diarrea, poiché se il bambino evacua ripetutamente e non riesce ad assumere liquidi (vomito) soprattutto se di età inferiore a 1 anno, può incorrere in conseguenze serie. Il ricovero, così si rende necessario, così come lo è nel caso la diarrea si presentasse da oltre 24 ore con più di 5-6 scariche al giorno, senza assumere liquidi oppure senza presentare segni di disidratazione. Il dolore addominale è un altro elemento da non sottovalutare in particolare se il bambino non evacua da oltre 24 ore, presenta vomito, febbricola e il dolore è localizzato nelle regioni inferiori destra dell’addome (regione appendicolare). Ciò è vero se il bambino presenta dolore addominale nelle ore successive ad un trauma della regione interessata. Inoltre, i traumi cranici costituiscono un altro motivo di ricovero urgente sia per la gravità dell’area colpita sia per le conseguenze velocemente gravi che possono verificarsi.
Il ricovero è indispensabile se il bambino ha perso conoscenza al momento dell’impatto (trauma cranico commotivo), o se presenta vomito, qualche ora dopo il trauma, con tendenza all’addormentamento, con pianto inconsolabile, strabismo, difficoltà alla deambulazione e mal di testa.
Poi, se la cefalea si accompagna alla febbre e/o al vomito e non retrocede con la somministrazione di comuni antifebbrili e/o antidolorifici, è preferibile il ricovero.
Non ultimo, i bambini, soprattutto se di età inferiore l’anno, che abbiano difficoltà respiratoria, vanno portati con urgenza in Pronto Soccorso se non è nota la causa e non si dispone di istruzioni del proprio medico.
Se non ci sono sintomi come quelli descritti, il ricovero potrebbe non essere necessario, ma è preferibile fare molta attenzione e intervenire se alcuni dei sintomi descritti si evidenziassero.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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